
Che cosa significa davvero essere un Prescelto? La giovane Sloane se lo chiede da tempo e guardandosi attorno non riesce a trovare una risposta: fino a quando il destino del mondo dipendeva da lei e dai suoi compagni Prescelti, sapeva esattamente cosa fare. Adesso, a distanza di dieci anni dalla sconfitta del terribile Oscuro, la giovane donna pare totalmente incapace di andare avanti con la propria vita. Il suo compagno Matt sembra non comprendere il suo malessere, determinato come non mai a lasciarsi l’interminabile guerra contro l’Oscuro alle spalle. Ines ed Esther affrontano la situazione a modo proprio, chi rifuggendo nella solitudine, chi condividendo ogni singolo istante della propria vita attraverso i social. L’unico che pare in grado di comprenderla è Albie, al quale Sloane è legata non solo per il destino comune da Prescelto, ma soprattutto per il fatto che sono stati gli unici due a finir prigionieri dell’Oscuro. Un’esperienza da cui non saranno mai liberi, i cui segni resteranno per sempre impressi sulla loro anima. Nonostante il loro turbamento, la pace pare dominare nel resto del mondo, almeno fino a che non vengono rivelati alcuni strani incidenti, che si sospettano essere causati dalla magia. Sparizioni, assenza di gravità e altri episodi quanto mai singolari, stravolgono questa sensazione di pace illusoria. Albie pone tragicamente e improvvisamente fine alla propria vita e gli altri Prescelti si ritrovano teletrasportati in un altro mondo, in cui la magia fa parte della vita comune. Il loro arrivo tuttavia non è dovuto al fato, sono stati volutamente chiamati: anche in questa dimensione alternativa vi è un Oscuro, decisamente più potente di colui con il quale si sono confrontati anni addietro. Le speranze di vittoria sono praticamente inesistenti, già in passato ne erano usciti illesi a fatica, ma questa volta è diverso: sono lontani da casa, due dei loro compagni non ci sono e non conoscono minimamente il nemico da affrontare…
Veronica Roth si è fatta conoscere nel tempo grazie alle sue incredibili saghe fantascientifiche, prima tra tutte naturalmente la serie di Divergent, con la quale ha conquistato i nostri cuori anni fa attraverso la creazione di un universo distopico. Con questa nuova avventura, Roth ha deciso di sperimentare un mix innovativo di magia e scienza. Dandoci la possibilità di viaggiare in mondi incredibili ma, allo stesso tempo, inquietantemente familiari. Lo stile risulta sempre scorrevole e diretto, quasi brutale e trasparente come i personaggi. La sua predilezione per gli antieroi si mostra ancora una volta, questi Prescelti son ben lontani dalla perfezione che ci si aspetta dai protagonisti con un gran destino da compiere. Sono dei giovani, ma comunque adulti, costretti ad arrangiarsi come meglio possono. Ci si rivelano a poco a poco, in questa eterna alternanza tra presente e passato riusciamo a capire chi sono realmente, quali sogni hanno, quali segreti e rimorsi custodiscono nelle profondità del proprio animo. Li incontriamo però a vicende concluse, carichi di vecchie ferite, rimorsi e paura. Per l’appunto l’avventura si alterna tra presente e passato, tra i racconti della voce protagonista ed una serie di articoli, rapporti segreti ed interviste grazie ai quali possiamo farci un’idea di ciò che hanno dovuto passare. Un gioco con il tempo e la psicologia, che inevitabilmente risulta una componente indispensabile, dal momento che Roth palesa nuovamente la sua preferenza per i protagonisti adolescenti. Se nella serie di Divergent avevamo a che fare con personalità nettamente più positive e altruiste, in The Ones ci ritroviamo con degli eroi più avvicinabili, stanchi del proprio destino e incapaci di mettere insieme una vita normale.