
Un vecchio sta riposando in giardino mollemente adagiato sulla sedia a sdraio. C’è sole, c’è vento, è una bella giornata di primavera inoltrata, appena prima dell’estate. Il vecchio può godere di un bel panorama: abita al confine fra i due mondi, quello umano e quello della natura selvatica. La sua casa si colloca, infatti, proprio alla fine della città, quando i palazzi e gli edifici sono sempre meno e più distanti fra loro e la natura irrompe e predomina. Il suo giardino si allunga fino ad un bosco, uno di quei boschi misteriosi, pieni di tante altre forme di vita che preferiscono tenersi nascoste agli uomini. Al vecchio piace la solitudine e la natura, non ha troppe aspettative, ha vissuto abbastanza per godersi quelle giornate di sole e di vento senza dover interagire con altre persone. Solo Lucilla, la sua nipotina, gli manca: le vuole un bene infinito, un bene speciale e ama quel suo modo di guardare e pensare silenziosamente, come una saggia, con lo sguardo che va oltre. Per fortuna manca poco alla prossima visita di Lucilla. A quel pensiero, il vecchio si rilassa e quasi si addormenta ma, d’un tratto, percepisce, anche con le palpebre abbassate, di essere osservato. Apre gli occhi, mette a fuoco la vista, guarda per bene il limitare del bosco… ed ecco che vede una figura scarna, magra come uno spettro, con due occhi nocciola vividi: un cane lo sta fissando. Fa giusto in tempo a mettersi in piedi, il vecchio, che il cane scatta di lato e sparisce nel bosco…
È un romanzo per ragazzi ma sicuramente piacerà anche agli adulti. Michele Serra, giornalista e scrittore, firma questa elegante e dolcissima storia sull’incontro tra un uomo ed un cane, che è poi l’incontro – o meglio l’incontro come dovrebbe essere – fra l’uomo e la natura. Sembra una cosa banale, ma così non è, e tutti coloro che hanno un cane sanno bene la magia che si crea accarezzandolo, la profonda quiete e la serenità che emergono da un semplice gesto, quel contatto che profuma e sussurra di un mondo ancestrale e selvaggio, spesso dimenticato, ma ben presente in noi. L’approccio tra il vecchio e il cane è importante e istruttivo, vi è un grande rispetto tra i due protagonisti di questa storia: pur facendo parte della stessa natura, della Vita, si avvicinano a piccoli passi, aiutandosi nel momento del bisogno, seguendo l’impulso primordiale di compassione e comprensione dell’altro ma senza aspettarsi nulla di più, attendendo e avvicinandosi pazientemente. La nipotina del vecchio, Lucilla, pare l’unica in grado di capire il miracolo che avviene tra i due grazie al suo sguardo innocente, non ancora riempito dai mille stimoli della vita moderna. La capacità di ascolto dell’altro, infatti, sembra direttamente proporzionale al silenzio di cui il vecchio si è circondato, al riparo quasi dal mormorio della società. L’opera è arricchita dalle meravigliose illustrazioni, delicate e raffinate come il testo che accompagnano, di Alessandro Sanna che ha perfettamente colto e tradotto in immagini l’incanto di questa storia.