
Quando Dio prese il suo cavicchio e districò il tempo, cominciò a creare la Terra. In principio incaricò i druidi celti, ma il primo tentativo fu fallimentare; non si può affidare la creazione del mondo a una religione nata dalla Commozione per la Bellezza, e fondata da uomini con i capelli tremendamente rossi, per giunta. Così Dio lasciò il suo terrario e cominciò a dormire e sognare le cose che avrebbe creato. Nel frattempo la governante Bartje si prendeva cura della casa a sei vani a forma di cubo. Dio sognava e nelle stanze si materializzava di tutto, con grande sorpresa di Bartje: un orango parlante, un serpente, leprotti e conigli, agnelli, amplessi e poco prima del risveglio un uomo di nome Mosè arrivato fino alla casa di Dio per rubare i Comandamenti e le tavole della legge. Non era più il caso di dormire. A quel punto a Dio, riposato ma non sereno, fu chiaro che per sistemare per bene il mondo sarebbe dovuto intervenire di persona. Cominciano così a Gerico “Le avventure di Dio nel deserto”...