
Parigi. Felipe è un domestico personale filippino che “crede di essere una ragazza”, chiuso in prigione per un’accusa di omicidio. È in attesa di giudizio, così decide di registrare una confessione per affidarla al suo avvocato: vuole raccontare l’esatto svolgimento dei fatti e dimostrare la propria innocenza. Non ha ucciso il suo capo, monsieur Charles, un procuratore generale che ha il vizio di svuotare la caffettiera nel lavandino invece che nel gabinetto; lo ha trovato morto sul tappeto in salone quando è andato a lavorare a casa sua e, spaventato, invece di chiamare la polizia ha deciso di sbarazzarsi del cadavere. Felipe non ha il permesso di soggiorno e la polizia non gli avrebbe certamente creduto. Così, con molta fatica, ha infilato il corpo di monsieur Charles in un bidone per la spazzatura differenziata e, nella giornata più lunga dell’anno che coincide con la Fête de la musique – la Festa della musica, lo ha spinto per tutta la città per raggiungere il Lungosenna e gettarlo nel fiume come si usa in India, dove i cadaveri vengono immersi nel Gange per essere purificati. Ma qualcosa è andato storto…
Passaparola è il primo romanzo tradotto in Italia dello scrittore inglese Simon Lane, scomparso nel 2012 all’età di cinquantacinque anni. Un viaggio quasi surreale per le strade di Parigi; un monologo attraverso il quale il protagonista, il domestico Felipe, ricostruisce le tappe di una ricerca, quella di una salvezza da perseguire a tutti i costi con la consapevolezza dell’innocenza. Perché Felipe è innocente in senso lato. Vuole solo continuare la propria vita e il proprio lavoro ma c’è sempre una persona, un evento, che blocca gli ingranaggi della sua esistenza. E a questo strano Leopold Bloom non resterà altro che registrare gli eventi, le persone, gli odori di una città in festa, mentre lui sta trasportando un cadavere in un bidone della spazzatura, in un percorso definito nella prefazione da Francesco Forlani “un’Odissea tutta moderna di chi vuole a tutti i costi restituire un senso alla morte”. E allora l’elemento giallo del romanzo diventa occasione per raccontare le contraddizioni della vita all’interno di una pagina ricca di citazioni, pregna di amore e malinconia: alla fine, infatti, non si scoprirà chi ha ucciso monsieur Charles, ma Felipe avrà compiuto il suo percorso e forse solo allora avrà raggiunto la propria consapevolezza e la propria libertà.