Salta al contenuto principale

The Passenger - Spazio

The Passenger - Spazio

Charles Darwin era convinto che credere in forme di vita - create da Dio - in pianeti diversi dall'egocentrica Terra fosse “uno sfoggio di arroganza”; nel Settecento valenti astronomi scrutavano la Luna credendo di intravedervi palazzi imponenti e foreste. E, mentre la genetica e la biologia ci svelavano le strutture fondamentali della vita umana nel 1986, dall'elaborazione dei dati della sonda Viking il risultato sembrava chiaro: nessun altro pianeta del sistema solare avrebbe potuto supportare forme di vita… Oggi l'astrobiologia supporta le teorie dell'astronomia per individuare tracce organiche a partire dalle caratteristiche fisiche dei corpi celesti, mentre un radiotelescopio cinese, molto grande e molto sensibile, si allena ad ascoltare il cosmo per captare (eventuali) messaggi da intelligenze extraterrestri. Subito dopo la sua attivazione, il popolare scrittore di fantascienza Liu Cixin andò a visitarlo. Liu non era lì per alimentare l'ispirazione, la sua presenza infatti confermava il costume dell'Accademia cinese delle scienze che, oltre agli esperti, consulta spesso lo scrittore una visione “profana” sui progetti di ricerca… Josh sognava di diventare marziano. O meglio, di partire per Marte, viaggio di sola andata. Dopo essere stato selezionato fra oltre duecentomila candidati per la fantomatica missione Mars one, la startup che aveva promesso l'impresa pioneristica si avviava verso la bancarotta… Per sconfinare oltre l'orbita terrestre, dunque, meglio continuare ad affidarsi alle agenzie spaziali nazionali, ultimamente sempre più affiancate dai privati (vedi SpaceX di Elon Musk). Finora sono stati quasi 600 gli umani che hanno volato nello spazio; di questi poco più del 10 per centro sono donne. Del resto, ogni aggeggio ed equipaggiamento destinato all'esplorazione spaziale è progettato per gli uomini; la gestione del ciclo mestruale, tanto per fare un esempio, fuori dall'atmosfera terrestre è ancora un affare complicato…

“C'è qualcuno là fuori?”. Siamo forse così speciali da essere unici? Perché esistiamo? L'Universo è lì, sopra le nostre teste, e fin da piccoli sentiamo il desiderio di conoscerlo. Ma come? The Passenger è la collana di Iperborea nella quale conta non soltanto cosa ma come si legge. In questo numero speciale sullo spazio (che si affianca alle monografie su paesi e città) i confini sono superati in ogni direzione. A differenza del lancio di una sonda planetaria o dell'orbita esatta di un corpo celeste, leggere un libro-rivista come questo permette deviazioni inedite e divertenti. Si può cominciare con la lettura lenta e meditata dei numerosi reportage d'autore. Notevoli, fra questi, la “gita” di famiglia dell'apprezzata scrittrice americana Lauren Groff a Cape Canaveral, considerata una Disney della navigazione cosmica. Oppure “La notte, il sonno, la morte e le stelle”, longread che punta a farci prendere coscienza della Terra come unico pianeta da curare senza farci allettare dalle promesse dei capitalisti dello spazio. Un'alternativa chiave di lettura - senza indice, da scoprire quasi per caso - porta invece a saltellare fra la miriade di fatti, curiosità, dati, infografiche ben fatte (di Pietro Buffa) e illustrazioni (di Edoardo Massa), un po' come si sarebbe consultato un atlante geografico alla ricerca di notizie accattivanti per una ricerca scolastica. Notevoli anche le prospettive fotografiche, anch'esse d'autore, perché non è possibile rinunciare al colorato incanto di una galassia o al fascino di una massa di acciaio e tecnologia fusi nel corpo di uno shuttle o di un telescopio gigante. E per rendere ancora più immersiva l'esplorazione, due playlist che spaziano da una sinfonia mistica del 1151 all'elettronica.