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Pastorale del terrore e altri racconti del soprannaturale

Pastorale del terrore e altri racconti del soprannaturale

John Hudson, dopo un rovescio finanziario, ha trovato rifugio nella tranquilla cittadina di Feldkirch, un piccolo angolo di paradiso tra le Alpi tirolesi, attratto dai panorami stupendi e dal basso costo della vita. Una mattina una notizia scuote la pace degli abitanti del borgo: Maul, un vecchio cambusiere, “un omino innocuo e inoffensivo”, è stato trovato barbaramente ucciso con un colpo alla nuca inferto probabilmente con una gravina, una specie di piccozza. Del delitto è stato subito sospettato Cellini, un ambulante italiano, venditore di gioielli di scarso valore, visto la sera prima allontanarsi dopo un violento alterco proprio con Maul. Cellini è stato fermato dalla polizia. Ma tre giorni dopo il primo omicidio, un nuovo, atroce assassinio manda in fumo la speranza di un rapido ritorno alla normalità... Lionel Dacre vive a Parigi, a breve distanza dall’Arco di Trionfo. Nel retro della sua abitazione custodisce una straordinaria biblioteca occulta e una collezione di rare “opere magiche, cabalistiche, talmudiche”. Un oggetto, in particolare, attrae l’attenzione: “un grande imbuto, di quelli che si usano per riempire di vino le botti”, di cuoio tanto invecchiato da sembrare legno... Edward Bellingham, giovane studente a Oxford, non ha molti amici, nonostante sia uno dei migliori nel corso di lingue orientali: parla fluentemente l’arabo, il copto, l’ebraico, ma sono in molti a stargli alla larga. Avvertono in lui un che di ripugnante, di viscido, addirittura di nauseante. Sarà forse per l’aspetto inquietante della stanza che occupa nella torretta d’angolo dell’Old College: statue con teste di toro, di cicogna, di gatto, strane divinità alle pareti, appeso al soffitto un coccodrillo del Nilo dalla bocca spalancata, e, soprattutto, un sarcofago contenente una vera mummia egiziana, “una orrida cosa nera e raggrinzita, simile a un tronco contorto dalla sommità carbonizzata”... In molti hanno pensato ad un capriccio, quando il famoso chirurgo indiano Sir Dominick Holden, Baccelliere in Chirurgia, Commendatario dell’Ordine della Stella d’India, ha nominato come erede delle sue vaste proprietà suo nipote, medico squattrinato di campagna, scavalcando almeno altri cinque parenti. Non tutti sanno, è ovvio, del fantasma senza mano che ha perseguitato per anni l’illustre cerusico, e dell’idea del giovane medico per dar pace a quell’anima inquieta... Slogger Burton è un sergente veterinario delle truppe della Guardia a cavallo delle Midland meridionali: un uomo di quasi novanta chili per cui il pugilato è una necessità. Il problema è trovargli un avversario in grado di resistergli per almeno dieci riprese... 11 settembre. Latitudine 81° 40’ nord, longitudine 2° est. La baleniera “Stella Polare” è ancora bloccata tra i ghiacci. Il cibo inizia a scarseggiare. Gli uomini a bordo mostrano crescenti segni di nervosismo: vorrebbero essere a casa per l’inizio della stagione di pesca delle aringhe. Il capitano Nicholas Craigie, uomo facile all’ira, è convinto che, con un po’ di fortuna, avranno la possibilità di raggiungere un branco di cetacei che ha avvistato poco prima che il ghiaccio ostacolasse la rotta della nave. Anche lui però, nota l’ufficiale medico di bordo, inizia a dare segni di squilibrio. Come se non bastasse, Manson, il secondo ufficiale, racconta terrorizzato di aver visto un fantasma...

Sir Arthur Ignatius Conan Doyle (1859 - 1930), scrittore di origini scozzesi, medico, creatore di Sherlock Holmes - una delle più celebri figure di detective letterario di tutti i tempi -, era un uomo curioso, attento ai progressi della scienza e della tecnologia, affascinato dalla fantascienza, dal fantastico, dal soprannaturale, dall’horror: una tavolozza di gusti personali i cui riflessi si possono scorgere tra le pagine di questa raccolta di trame brevi, pubblicate in origine su periodici e riviste tra il 1887 e il 1918. Se ne Il fiasco di Los Amigos è facile leggere in filigrana l’interesse suscitato dalla diffusione dell’elettricità (i primi circoscritti sistemi di distribuzione dell’energia elettrica erano stati installati solo pochi anni prima della stesura del racconto), dietro la descrizione della strana prova di ipnosi praticata dal protagonista de Il grande esperimento di Keinplatz, e, ancor di più, in Per filo e per segno, è forse possibile rinvenire una traccia di quella passione dell’autore per lo spiritismo - a cui nel 1926 avrebbe dedicato un saggio in due volumi - destinata a divenire, nel corso degli anni, preponderante. Ne Il picchiatore di Brocas Court Conan Doyle inserisce l’elemento weird in una originale cornice pugilistica, a testimonianza di una genuina passione per lo sport, che lo avrebbe portato a fare da cronista nel corso delle Olimpiadi di Londra del 1908. Gli studi di medicina e le esperienze in campo medico fanno capolino tra le pagine della ghost story atipica Una mano indiana e, ancor più, ne Il capitano della “Stella polare”, con tutta probabilità un riflesso in chiave gotica di quanto vissuto dallo scrittore come chirurgo di bordo della baleniera Hope, nel 1880. Tracce di tematiche che verranno sviluppate in scritti successivi si possono rinvenire ne Il mistero di Sasassa Valley, considerata la prima storia breve pubblicata da Conan Doyle - inizialmente in anonimato - sul “Chamber’s Journal” e sul “The Leeds Mercury”, nel 1879, in cui l’elemento misterioso della trama viene brillantemente risolto con un ragionamento condotto con quel metodo deduttivo che diventerà il leitmotiv delle indagini dell’investigatore di Baker Street; e ne Il terrore di Blue John Gap, dove viene introdotto un tema, quello della “nicchia ecologica” in cui possono sopravvivere creature di altri tempi, che costituirà l’asse portante del romanzo Il mondo perduto. In Pastorale del terrore, il racconto che dà il titolo al volume, si possono percepire con facilità gli echi de Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, pubblicato solo pochi anni prima da Robert Louis Stevenson, mentre ne Il demone del capanno si scorgono i riflessi delle storie di avventura e pericolo raccontate nei salotti della capitale dell’Impero britannico dai gentlemen di ritorno dagli avamposti più sperduti delle colonie. Se le ombre gotiche prevalgono ne L’imbuto di cuoio, Il lotto 249, dalle atmosfere egizie (che ritroveremo declinate ne L’anello di Thoth) e Orrore ad alta quota, che chiude la raccolta, si caratterizzano per una decisa predominanza della nuance horror. Se da un lato, per i motivi detti, non è in discussione il valore letterario dell’opera, dall’altro è necessario sottolineare la completa assenza di elementi di suspense, una cura ridotta ai minimi termini delle dinamiche delle trame, e finali spesso piatti, didascalici. Resta sul palato del lettore quel particolare gusto british rétro, molto lontano dai sapori complessi, raffinati delle costruzioni narrative contemporanee, che gli appassionati del genere apprezzeranno, rinvenendovi influenze, passioni e inclinazioni letterarie - e non - del padre di Sherlock Holmes e del dottor Watson.