
I padri di oggi: una strana categoria, dagli equilibri delicati e perennemente instabili. Una categoria che ha quasi del tutto abbandonato il modello “autoritario” di stampo patriarcale, che paradossalmente non riusciva ad essere sufficientemente “autorevole”, e che al suo posto ha optato - a seconda delle scelte personali - di volta in volta per modelli più inclini ad amicizia/complicità (suscettibili però a volte di non orientare con sicurezza il bambino nelle scelte quando ne ha bisogno, o comunque, in modo senz’altro valido e utile), per un modello molto simile a quello materno (con ovviamente tutti i difetti che talvolta possono scaturire dal non avere due genitori di riferimento nettamente distinti tra loro, prova ne è un disegno, presentato quale esempio di un certo malessere, realizzato dal figlio 7enne di una coppia mamma/mamma, ove viene rappresentato il forte desiderio di avere un padre, tratteggiato però come un …robot, onde non turbare più di tanto il ménage). La caratteristica però comune ai casi appena enunciati è quella di essere approcci “di rottura”, ossia ben raramente i genitori di oggi, quelli del XXI secolo, hanno perpetuato in tutto e per tutto le tradizioni, gli schemi e i meccanismi di educazione appresi dalla loro famiglia d’origine: ciò da un lato perché’ l’eredità è stata messa in discussione dalle generazioni successive, non più così concentrate sulla scoperta e la difesa dei propri diritti, delle proprie libertà e del proprio “ego” come chi era universitario nel 1968, ma senz’altro più concentrate, almeno superficialmente, sull’esterno: e dall’altro è il mondo stesso che, con le sue sollecitazioni sempre più numerose e vorticose, rende impossibile un rapporto monolitico uno/uno o due/uno come quello genitori/figli, nel senso che il sociale (e il tecnologico!) scalpitano e non intendono mai esser lasciati del tutto fuori dalla porta di casa. Prevale il cosiddetto “presentismo”, una sorta di eterno presente in cui i valori tradizionali, pur non disprezzati, vengono semmai lasciati agli incontri del figlio con i nonni. Viene lasciato tutto alla spontaneità, e se ciò ha il grande pregio dell’essere prevalentemente sinceri, v’è il difetto di una parziale infantilizzazione del padre nonché’ adultizzazione precoce del bimbo. I bambini di oggi, intervistati, dei loro padri prediligono e mettono in evidenza la dolcezza, non l’autorevolezza o altre caratteristiche simili (fiducia, rispetto): non si introiettano quasi più da loro le regole…
Nella prima parte del saggio viene affrontata anche, in sintesi, una serie di situazioni decise da sentenze della Cassazione, nelle quali si va dalla disperazione dei padri separati - a volte costretti 2 anche a subire la sindrome da alienazione parentale, artatamente e ingiustamente (nella maggior parte dei casi) inferta loro dalle ex mogli - alla recentissima decisione che limita il diritto del figlio convivente con madre separata di continuare a ricevere, anche in età abbondantemente adulta, l’assegno di mantenimento dall’altro genitore. Nelle parti successive dell’opera, si espone in sintesi cosa sia la mediazione familiare in tema di separazione, l’affidamento, la bigenitorialità e la sua influenza sul ruolo paterno. L’autrice, già professore ordinario di Sociologia presso l’Università degli Studi Roma Tre, oggi professore straordinario presso l’Università Telematica San Raffaele, oltre che in vari atenei francesi, dirige altresì l’Osservatorio Nazionale dell’Infanzia ed è membro della Commissione UNESCO presso l’Ufficio Minori della Presidenza del Consiglio. Nell’opera vi sono interventi e citazioni anche di molti altri psicologi o esperti in materia, tra cui Quilici e Recalcati: si tratta di un lavoro piuttosto completo ed attuale, pur nella necessità di sintesi che lo permea stante la mole non corposa del volumetto. I padri di oggi vi troveranno prima di tutto conforto, nel senso che si riscontrano tutte le motivazioni, in massima parte non dipendenti da loro, che li portano, oggi, ad avere una chiara difficoltà nell’orientarsi su metodi e approcci con i propri figli minori; e poi anche indirizzo e consiglio, grazie a una serie di suggerimenti su come convogliare la, giusta, spontaneità e complicità che oggi ha preso il sopravvento nei rapporti padre/figlio verso la possibilità di trasmettere anche regole, valori e messaggi per orientarsi nel mondo.