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Paulette 1

Protetti dall’oscurità notturna due uomini si intrufolano in una sontuosa villa con l’intento di rapire la giovane ereditiera Paulette Gulderbilt. Per la ragazza trovarsi faccia a faccia con i due bruti non è un dramma, è la situazione più divertente che le sia mai capitata. I due la nascondono in un tappeto e comunicano al padre la richiesta di riscatto: un miliardo in piccoli tagli. L’uomo avvisa la polizia, afflitto in modo particolare per la sottrazione del prezioso tappeto. Paulette viene rinchiusa mezza nuda in un locale della malavita, ma non si sente a disagio con i rapitori, anzi sono loro ad avere difficoltà a gestire la sensuale fanciulla che continua a provocarli. Alla fine la decisione da prendere è solo una: eliminarla, ma Albert, a cui viene dato l’incarico, non se la sente e la porta nel rifugio di un vecchio zio, nella foresta di Fontainebleau. Per il solitario, sudicio e rozzo Joseph occuparsi della piccola Paulette è una seccatura. Albert ha promesso di tornare a prenderla quando le acque si calmano, ma viene ucciso dal suo complice e per la vivace ereditiera rassegnarsi non è facile. Mentre passeggia nel bosco in cerca di bacche incontra una talpa parlante imprigionata in una tagliola e la libera. La creatura le comunica di essere fatata e tremendamente miope, comunque in grado di esaudire un suo desiderio. Paulette è entusiasta della proposta e chiede che Joseph sia ringiovanito. Presto fatto. Purtroppo la talpa incorre in un piccolo errore di percezione e trasforma il vecchio laido in una giovane donna formosa, che non gradisce le nuove curve. Paulette promette di offrirle asilo a casa dei genitori e per raggiungerla accettano il passaggio offerto da uno sconosciuto. L’uomo, apparentemente gentile, non esita a drogarle per poterle rivendere a un sultano…

Paulette è la celebre eroina nata nel 1970 dall’unione della verve satirica di Georges Wolinski (tragicamente scomparso il 7 gennaio 2015 durante l’attacco terroristico alla sede della rivista “Charlie Hebdo”) e lo stile pieno e seducente del fumettista Georges Pichard (1920 – 2003), prolifico disegnatore erotico. In Francia le avventure surreali della bella ereditiera, annoiata dal suo stile di vita sfarzoso e senza emozioni, sono state pubblicate in sette volumi tra il 1971 e il 1984, per poi approdare anche in Italia sulla rivista “Linus”. Paulette è un fumetto erotico (un erotico soft, basato sui seni prosperosi delle donne rappresentate, sulle natiche candide mostrate qua e là e su qualche strusciatina), ma talmente intriso di humor e allusioni socio politiche legate al periodo in cui è stato scritto da strappare al lettore più di un sorriso (si ha a che fare con la vendita di armi, le sette religiose, il Vietnam, le rivendicazioni operaie). La sexy ereditiera entra in contatto con un mondo ipocrita, corrotto, opportunista e con una serie di personaggi, per lo più maschili, poco attraenti e poco virtuosi. Viaggia, suo malgrado, fino al Paradiso, luogo per lei senza stimoli, in quanto “preferisco essere infelice di tanto in tanto perché non riesco a ottenere quello che voglio, piuttosto che sembrare felice perché non ho voglia di niente”. Rapita, venduta, picchiata, molestata, Paulette conosce il volto oscuro della società, eppure si rialza sempre in piedi, smaniosa di vita, emozioni e libertà. Accanto a lei c’è il vecchio Joseph (che nella versione femminile è un coprotagonista spassosissimo) ed è a lui che rivela i piani per il futuro, la voglia di cambiare il suo mondo patinato e dedicarsi a cause più importanti. La volubile ereditiera Gulderbilt salta con le sue lunghe gambe eternamente nude di pagina in pagina, e vive una moltitudine di esperienze che la rafforzano, stuzzicano il suo lato selvaggio e la spingono a sfidare ogni convenzione. Salvo poi tornare al sicuro, nel suo nido protetto e lussuoso. Con Joseph.