
A Michel, grigio impiegato del Ministero della Cultura francese che si occupa delle pratiche amministrative legate all’organizzazione di mostre e spettacoli, viene assassinato il padre. I due non avevano un grandissimo rapporto, vivevano molto distanti e non si sentivano al telefono per lunghi periodi, e l’anziano, ossessionato dall’idea di mostrarsi più giovane della sua età, conduceva una vita riservata, improntata al salutismo e alla ginnastica. Dopo una breve indagine la polizia scopre che il padre di Michel aveva una relazione sessuale con la sua giovane domestica, una ragazza araba, e che a ucciderlo è stato il fratello di lei per ragioni d’onore. Disgustato, Michel si prende un periodo di ferie dal lavoro e si reca in Thailandia con un viaggio organizzato Nouvelles Frontières: tra i suoi compagni di viaggio si crea dopo pochi giorni una spaccatura netta tra chi difende il turismo sessuale (e lo pratica, già che c’è) e chi lo avversa. Michel per la cronaca fa parte del primo gruppo, e nota una certa curiosità nei suoi confronti in una certa Valerie, una bella e taciturna parigina che al ritorno in Francia prima seduce e poi inizia a frequentare sempre più spesso, fino alla convivenza. La donna si rivela molto disinibita e perdipiù ricca: lavora appunto come top manager per la Nouvelles Frontières, ma sta meditando di lanciarsi in un nuovo business turistico. È a questo punto che Michel ha un’idea potenzialmente molto redditizia: un’idea legata allo sfruttamento commerciale del turismo sessuale...
Piattaforma, una sorta di amareggiato pamphlet erotico-esistenziale nel più puro stile houellebecqiano, passerà alla storia come uno dei libri più controversi mai usciti sul mercato editoriale. In Occidente ha suscitato l’avversione violenta di molti (e in massima parte del movimento femminista) per la sua apologia disincantata della prostituzione, in Oriente si è attirato l’odio, le maledizioni e le denunce per incitamento all’odio razziale dei musulmani per i numerosi insulti all’Islam (e a tutte le altre religioni monoteiste) che contiene e per la palese "immoralità" che lo scrittore francese propugnerebbe. Sentenze assolutorie dei tribunali a parte, il gusto per la provocazione non manca certo a Michel Houellebecq, né mancano in generale (a lui e a tutti gli uomini di buona volontà) i buoni motivi per scagliarsi contro l’ottuso moralismo sessuofobico che affligge la quasi totalità delle religioni, ma ci pare che Piattaforma sia degno di nota per altro: l’acutissima disamina del sadomasochismo come espressione perfetta della sessualità asettica "necessaria" alla società moderna e le riflessioni sulla natura spersonalizzante del commercio e delle sue leggi senza pietà.