
Black, la gatta, è acciambellata comodamente sul suo cuscino, mentre White, il cane, è disteso a zampe all’aria sul divano: dormono questi compagni di vita che paiono male assortiti... Nella pigra domenica primaverile, mentre Elias è sotto la doccia, lei naviga alla ricerca di libri per la sua biblioteca già ben fornita... Finalmente Vanessa ha acquistato lo specchio antico, lo vuole mettere nell’ingresso che è un po’ buio, ma... Mcbeth tiene in mano la clessidra con all’interno non semplice sabbia, ma polvere di diamante... Si è ritagliata un tempo tutto per lei, per scrivere pensieri che le passano per la testa, solo in apparenza slegati, i ricordi - si sa - sono così... La prof non riesce a prendere il caffè che tanto agogna, deve andare subito dalla preside, nel corridoio incontra Andrea e come sempre sale il disagio... Al colloquio con i genitori vede arrivare la signora Spallanzani, dovrà giustificare la sua reazione brusca, forse un po’ troppo esagerata, ma Arianna è sempre così... Nonostante il pessimo clima di quella sera novembrina, come ogni ultimo venerdì del mese si ritrovano a casa di Maurice...
Piccole narrazioni raccoglie otto storie scritte da Anna Ferrari, finestre che si aprono silenziose per sbirciare nella quotidianità di “persone comuni” e si sviluppano seguendo generi e stili diversi. Le novelle più realistiche attingono all’esperienza personale e all’acuta capacità di osservazione del mondo circostante dell’autrice, mentre per quelle in cui lo stile richiama il gotico, il mistery o addirittura il fantasy Ferrari prende ispirazione dalla grande letteratura internazionale. Influenza attestata in maniera inconfutabile con la scelta di mettere nelle prime pagine del libro, in originale e con traduzione a fronte, l’epigrafe di George Eliot: “Per ogni grande personalità venuta al mondo, che passa alla storia, esistono tantissime persone comuni che sarebbero meritevoli di altrettanta attenzione, ma le cui “goffe vite” si disperdono tra gli ostacoli della quotidianità”. Altro tratto comune ai racconti è l’implicita interrogazione al lettore sul ruolo dell’irrazionale nella vita: veramente “tutto deve essere giustificabile dalla logica”? Nelle narrazioni, infatti, reale e fantastico si mescolano e si completano, è necessario che il lettore superi lo scetticismo e scivoli in uno stato onirico, surreale per apprezzare i contenuti e scoprire “che la debolezza degli uomini consiste nel non saper resistere alla curiosità”. La narrazione si mantiene sempre fluida, elegante, con ritmo compassato anche se non mancano qualche nota di suspence e colpo di scena. Nel testo riecheggiano, più o meno palesi, richiami a opere di tanti autori evidentemente amati da Anna Ferrari, ma, per quanto piacevolmente realizzati, l’omaggio a scrittori di enorme pregio quali Edgar Allan Poe, Raymond Carver, Alice Munro, Anton Cechov soffoca la voce personale dell’autrice e priva la raccolta di originalità.