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Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici

Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici

Alba. Ricordi di quelle notti passate ad aspettare l’alba sulla spiaggia, stravolti da sonno, zanzare, umidità, sabbia nel sacco a pelo, per poi perdersi ogni volta il momento clou. Ma era “un rito di iniziazione”, l’attesa dell’alba, a cui nessuno avrebbe osato sottrarsi… Autostop. Georgia, primo giorno di autostop del viaggio caucasico, strada per Kutaisi. Un viaggio di due ore con un fucile puntato addosso e la certezza di morire… Babushka. “Istituzione morale” della società russa, le babushki si riconoscono dai valenki, spessi stivali di lana, dalle “gambotte grasse e tozze”, dal fazzoletto, dal sorriso sdentato. Ma soprattutto dal loro voler bene, “a tutti, indiscriminatamente”, e dal cibo dispensato in quantità… Banya. Borbash, Kirghizistan. Dopo un viaggio faticosissimo, più di 1300 km percorsi e un devastante virus intestinale, si aspetta il martedì, il grande momento: il giorno del bagno in un banya kirghiso, per lavarsi e purificarsi… Furgone merci. In Kirghizistan non esistono treni, si vive “incastrati tra muri di roccia e ghiaccio perenne”. Per spostarsi ci sono i taxi collettivi e soprattutto i furgoni merci: si stipano tra le quattro alle otto persone sdraiate in qualche metro quadro ricavato sotto il tetto di un camioncino. Il primo ostacolo è trovarne uno in partenza, perché i centroasiatici non sanno dare indicazioni e per loro è tutto “per di là”, “proprio lì”, in un “effetto domino” di indicazioni…

Eleonora Sacco, milanese classe ‘94, si definisce una insaziabile “viaggiatrice selvatica”: tenda in spalla, pochissimi effetti personali, voglia di vivere “avventure spericolate” e di comprendere il mondo con intensità e profondità. È da questa esperienza che nasce Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, suo primo libro, un denso, curioso, emozionante diario di “selvaticherie”, aneddoti di viaggi, ricordi, riflessioni. Le prime avventure improvvisate e le nottate in spiaggia passate a congelare e ad aspettare l’alba, gli abbracci delle babushki e i fragranti pani all’uvetta, i viaggi in quattro sotto il tetto di un furgone merci con quaranta gradi all’ombra, l’incredibile isola di Sachalin e le danze estatiche dei dervisci rotanti a Bursa, ma anche le possibilità “selvatiche”, di scoperta e crescita, insite nel forzato confinamento tra quattro mura: questo e tanto altro accolgono le pagine del Piccolo alfabeto, il cui formato, colorato e di piccole dimensioni, ricorda una perfetta “guida” tascabile, arricchito inoltre da etimologie – l’autrice è specializzata in Linguistica –, utilissimi consigli pratici per “viaggiare bene” e in modo consapevole sfruttando al meglio tutte le risorse a disposizione e foto scattate dalla stessa autrice nel corso dei suoi viaggi. In un periodo che ha bruscamente siglato lo stop a molte fantasie di viaggio, Eleonora Sacco ci offre uno spiraglio di libertà e ci fa evadere, portandoci con lei alla scoperta di itinerari insoliti, di un’europeità sconosciuta ai più e di terre sorprendenti, ricchissime di Storia, fascino, umanità – in particolare l’Est Europa, i paesi balcanici, l’Asia centrale e il mondo post-sovietico, di cui l’autrice è profonda amante e conoscitrice. Lo fa con una scrittura fluida, trascinante, dipingendo le storie e i volti che ha incontrato nel suo instancabile camminare e che l’hanno arricchita, ogni volta, un po’ di più. Ed è proprio un viaggio da non perdere.

LEGGI L’INTERVISTA A ELEONORA SACCO