
FAMIGLIA: estrema cellula amministrativa mono-bi e poligamica dell’organizzazione sociale patriarcale; FEMMINA: il termine femminile indica tutte le femmine di tutte le specie, mentre come si è visto la donna definisce e distingue dalle altre la femmina umana; FEMMINILITÀ: modello di identificazione proposto alla donna dall’uomo; MODA FEMMINILE: la moda femminile per antonomasia è quella dell’abbigliamento femminile anche se in rarissimi casi è creata dalle donne, per cui è moda femminile quella che veste le donne anche se a vestirle sono gli uomini;VITA: (…) Chi non mangia non campa e chi non si riproduce si estingue. La vita serve pertanto per sopravvivere; AMORE: trattasi contemporaneamente di un sentimento e di un istinto (…). Un’antica credenza faceva risiedere tale sentimento nel cuore, l’istinto invece negli organi genitali. Da quando però è stato dimostrato che il cuore è semplicemente una pompa e che gli organi genitali possono essere usati senza servire alla riproduzione, gli scienziati stanno cercando una nuova sede. Voci attendibili propendono per la scelta del fegato…
Una quarantina di vocaboli, dall’ANIMA alla VITA trovano nuovi significati nel Piccolo dizionario dell’inuguaglianza femminile scritto da Alice Ceresa non come “un libro tutto di seguito” ma come un distillato. “Forse le donne dovrebbero fare filtri, come le streghe. Io, per ora, distillo”. E così, una goccia alla volta, i vocaboli che più sottolineano la minoranza delle donne, e di altre creature, vengono analizzate dalla penna di Alicia, che si firma Alice e afferma: “Lo sgomento di non potersi considerare un essere umano a pieno titolo è un’esperienza tremenda, che andrebbe analizzata. Non c’è accesso naturale, libero, gioioso alla vita per chi nasce donna”. Un dizionario scritto nel 1972, quando sembrava che il mondo stesse cambiando velocemente, e che invece ancora oggi può essere utilizzato, come si fa con il Rocci per il greco antico, per tradurre una lingua che dovrebbe essere morta, invece vive e si esprime nelle svariate forme della quotidianità sociale, economica, familiare, privata. Alice Ceresa viene accompagnata da Tatiana Crivelli, che cura questa nuova edizione, e Jacqueline Risset, che firma la postfazione. Entrambe eseguono un’analisi precisa dei termini usati dall’autrice e offrono nuovi spunti di lettura, dall’approfondimento antropologico alla presenza di influenze storiche, geografiche e religiose. Ma solo per una utile contestualizzazione, anche senza la quale, però, il dizionario di Ceresa resterebbe comunque una arguta e inesorabile denuncia del potere della parola: di come la parola possa non solo esprimere, ma anche modificare, controllare e tramandare inuguaglianza.