
Anna, diciassette anni e tanta rabbia verso il mondo che le ha portato via troppo presto Laura, sua sorella maggiore. Un dolore enorme che non riesce a colmare, una famiglia che inizia, inevitabilmente, a sgretolarsi, una vita che pian piano diventa quasi inutile. Almeno fino a quando il padre, grazie al consiglio dell’insegnante d’inglese di Anna, decide di trasferirsi con la famiglia da Milano a Belmonte, una piccola città della pianura padana. Decisione che la diciassettenne non accoglie con piacere. Non vuole perdere le sue abitudini e, soprattutto, non vuole staccarsi da sua sorella che sente sempre accanto a lei, ma che ha paura di dimenticare, col tempo, con le vicissitudini che si accavallano. Il trasferimento cambia totalmente la sua vita. L’amicizia con la nuova compagna di scuola Silvia e i suoi occhi buoni e con Marco – che nasconde qualcosa di più – l’aiutano a uscire dalla sua apatia, dal suo dolore, le fanno capire che non serve a niente essere arrabbiata con il mondo. Proprio questi sono gli ingredienti importanti per farle riscoprire i sentimenti, quelli da cui lei rifuggiva, per paura…
Nota originale le lettere che Anna trova nella sua mansarda, che la portano a scoprire la storia di Ete, ragazza che abitava nella sua stessa casa nel 1953. Un parallelismo perfetto quello che fa l’autrice tra le due ragazze, Anna ed Ete, che rappresenta una chiave di lettura del romanzo. Pochi personaggi ma con un peso profondo nell’intreccio della storia che si snoda rapidamente intorno all’amicizia e all’amore che la protagonista scopre anche grazie a quelle vecchie lettere. Una scrittura semplice che scorre e che torna spesso in flashback sui ricordi della protagonista e delle vita con sua sorella, del loro rapporto quasi simbiotico, della loro sintonia. La narrazione alternata tra l’uso del presente e del passato insieme alle lettere - per le quali viene usato il corsivo - non stanca, ma anzi, è un aiuto in più per capire le numerose vicende che prendono vita lungo le pagine, senza perdere mai il filo. Benedetta Bonfiglioli, insegnante di letteratura inglese al liceo, in Pink Lady – sua prima pubblicazione – riesce a scavare nel profondo di Anna, ma anche nella vita degli adolescenti del 2012, fatta di scuola, di decisioni giuste e sbagliate, di vuoto per la sensazione di essere grandi ma la consapevolezza, spesso nascosta, di essere ancora dei ragazzini, forti e fragili allo stesso tempo. Pink Lady è un romanzo per i ragazzi che hanno voglia di scoprire cosa sono l’amicizia e l’amore attraverso delle pagine che corrono via e lasciano la sensazione di volerne sapere ancora.
Nota originale le lettere che Anna trova nella sua mansarda, che la portano a scoprire la storia di Ete, ragazza che abitava nella sua stessa casa nel 1953. Un parallelismo perfetto quello che fa l’autrice tra le due ragazze, Anna ed Ete, che rappresenta una chiave di lettura del romanzo. Pochi personaggi ma con un peso profondo nell’intreccio della storia che si snoda rapidamente intorno all’amicizia e all’amore che la protagonista scopre anche grazie a quelle vecchie lettere. Una scrittura semplice che scorre e che torna spesso in flashback sui ricordi della protagonista e delle vita con sua sorella, del loro rapporto quasi simbiotico, della loro sintonia. La narrazione alternata tra l’uso del presente e del passato insieme alle lettere - per le quali viene usato il corsivo - non stanca, ma anzi, è un aiuto in più per capire le numerose vicende che prendono vita lungo le pagine, senza perdere mai il filo. Benedetta Bonfiglioli, insegnante di letteratura inglese al liceo, in Pink Lady – sua prima pubblicazione – riesce a scavare nel profondo di Anna, ma anche nella vita degli adolescenti del 2012, fatta di scuola, di decisioni giuste e sbagliate, di vuoto per la sensazione di essere grandi ma la consapevolezza, spesso nascosta, di essere ancora dei ragazzini, forti e fragili allo stesso tempo. Pink Lady è un romanzo per i ragazzi che hanno voglia di scoprire cosa sono l’amicizia e l’amore attraverso delle pagine che corrono via e lasciano la sensazione di volerne sapere ancora.