
Firenze, 25 ottobre 2020. Sara ha appena concluso una domenica piuttosto difficile, una di quelle che trascina con sé la tristezza di un intero anno assai complesso. Un periodo che ha spinto ogni persona a fare i conti con le proprie fragilità, con il senso dell’attesa e con l’incertezza. Sara sta pensando alla sua amica Laura che, a causa del lockdown, non vede da tempo. Immagina come potrebbe essere diversa la serata se le due potessero tranquillamente starsene sedute da qualche parte, insieme, a sorseggiare un calice di vino e a chiacchierare. Perché questo è ciò che fanno le amiche: parlano di tutto, ridono per tutto o, magari, scelgono di restare in silenzio. Perché l’amicizia è anche condividere i vuoti e i silenzi, se non si ha nulla da dire. E sicuramente quei due bicchieri di vino diventerebbero quattro perché, esaurito il silenzio, le due amiche chiacchiererebbero per ore, raccontandosi anche ciò che non avrebbero mai pensato di dire. La realtà, invece, è diversa. Sara e Laura non possono incontrarsi, neppure a metà strada, perché stanno vivendo un tempo in cui ogni spostamento richiede una giustificazione. E allora Sara decide di mettere su carta i propri pensieri e, dopo aver scelto un sottofondo musicale adatto, scrive una mail all’amica. 1 novembre 2020. Laura si trova di fronte al mare. C’è una leggera brezza sul pontile, l’aria è umida e l’orizzonte è offuscato. Ha appena finito la lettura del libro di una collega - attrice come lei - che ha raccontato la sua lotta contro il tumore al seno. E allora è venuta voglia anche a lei di scrivere un post, nel quale si è aperta come non mai e ha raccontato del problema che la affligge da anni: l’endometriosi, malattia cronica e invalidante. Non è stato facile per lei raccontare la sua odissea, perché non vuole appesantire ulteriormente l’atmosfera di un periodo già difficile di per sé, ma la necessità di spiegare quanto sia importante fare prevenzione ha avuto la meglio...
Una è un personaggio televisivo e un’attrice. L’altra è una scrittrice e speaker radiofonica. Sono amiche e, durante il primo lockdown, quello del 2020 per intenderci, cominciano uno scambio di corrispondenza tramite mail, che diventa un’ancora di salvezza per entrambe e l’occasione per mettersi a nudo e raccontarsi quello che, forse, non avrebbero il coraggio di confessare a loro stesse. Questo è il romanzo scritto a quattro mani da Laura Torrisi e Sara Gazzini, due amiche vere, quelle in grado di ascoltare i silenzi reciproci senza giudicarli, quelle capaci di diventare l’una stampella per l’altra, quelle unite da una corrispondenza tale da farsi preziosa e necessaria ad ogni scambio di e-mail. Epistolario moderno, in cui la tastiera del PC prende il posto di penna e calamaio, si respira tra le pagine la stessa voglia di comunicare e di abbracciarsi con le parole che permeava gli scritti delle generazioni che ci hanno preceduto. Lettera dopo lettera e pensiero dopo pensiero, le due amiche raccontano senza filtri la tristezza di certe situazioni e la stanchezza di certi momenti; condividono i ricordi di un’infanzia semplice e gioiosa; raccontano la malattia e il dolore; gioiscono scrivendo l’amore per i figli e si rincuorano a vicenda quando richiamano alla memoria le delusioni d’amore vissute. Si dedicano a vicenda canzoni che si fanno veicoli di messaggi importanti, mentre raccontano il loro desiderio di ricominciare, di perdonarsi e perdonare, di amare davvero prima di tutto loro stesse. Uno scambio epistolare in cui gli argomenti affrontati sono vari e comuni ad ogni donna. Ecco perché l’idea di trasformare qualcosa di così privato in un libro si è rivelata vincente. Tra leggerezza e commozione, tra lacrime di gioia e groppi in gola, tra dolore e consapevolezza, l’invito della Torrisi e della Gazzini ad accettarsi per come si è- difetti e imperfezioni compresi- e a correre il rischio di essere felici è un balsamo per tutte le donne, creature meravigliose capaci ogni volta di risorgere dalle proprie ceneri, forti del credo che recita “a forza di farcela ce la facciamo!”.