
Uscito dall’ufficio Julian si infila nella metropolitana di New York, in direzione di casa, come fa tutti i giorni. Sulla carrozza, l’occhio gli cade sul giornale di un passeggero lì a fianco. C’è un trafiletto su cui risalta una foto. La osserva e solo allora legge le parole che l’accompagnano. Ne rimane turbato. È un tuffo nel passato, in una vita precedente. La foto è di Rye Adler, che Julian aveva frequentato per un breve periodo, prima che Rye diventasse un fotografo di fama internazionale e lui si inserisse nel mondo della pubblicità. Si erano conosciuti al corso di fotografia Brodsky Workshop tanti anni prima. Erano anche diventati coinquilini, ma in qualche modo non erano mai riusciti a “incontrarsi”. Julian, metodico e preciso, teneva sempre l’appartamento in ordine, Rye al contrario era un vulcano sia come personalità che come attività. Anche per quanto riguarda i soggetti che ritraevano non potevano essere più diversi: Julian prediligeva spazi vuoti, mentre Rye si concentrava sulle persone, sui loro volti. L’unica cosa che li accumunava era l’interesse per una loro compagna di corso, Magda, che nonostante la perfetta padronanza dell’inglese conservava un accento che tradiva l’origine polacca. Ma ora quell’articolo dice che Rye è morto. Julian ha da tempo perso i contatti con colei che in seguito è diventata la moglie di Rye, Simone, ma ritiene che sia un dovere presentarsi al funerale. Il giorno della cerimonia funebre Julian sale sul treno a Penn Station che, lasciandosi la città alle spalle, si addentra verso l’entroterra dello Stato di New York, lungo il suggestivo percorso del fiume Hudson…
Sulla scia del successo del romanzo L’apparenza delle cose, che nel 2021 ha visto l’adattamento sul grande schermo con Amanda Seyfried protagonista, Elizabeth Brundage propone un nuovo thriller dai toni più pacati e senza il ricorso al soprannaturale. Punto di fuga è un romanzo ben scritto, che cattura il lettore senza mai farlo sentire annoiato o stanco. La fotografia ha un ruolo centrale nella storia. I personaggi principali sono tutti legati da una iniziale passione per lo scatto d’autore, che li porta a frequentare un corso di alto profilo, dove si incontrano e conoscono. Proprio come la macchina fotografica mette a fuoco l’obiettivo, così la Brundage mette a fuoco di volta a volta un personaggio diverso, riprendendo il filo della storia dal punto di vista specifico di quel personaggio. Ne emergono scheletri nell’armadio e rivalità mai sopite. Altro tema trattato nel romanzo è la dipendenza dalle droghe pesanti, vera e propria piaga della società americana. Punto di fuga non ha la struttura del classico thriller d’azione – anzi di azione ve n’è ben poca – si sofferma invece ad indagare le peculiarità caratteriali dei protagonisti e come queste hanno influenzato le loro decisioni e di conseguenza le loro vite. Con un ritmo lento e costante, ma mai noioso, risulta quindi maggiormente classificabile come thriller psicologico – senza picchi estremi – o drammatico. Sullo sfondo il rigido inverno dello Stato di New York.