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Quel tipo di donna

Quel tipo di donna

Sono quattro, due del segno del capricorno e due gemelli. Due, quindi, sono assertive e quasi maniacali, mentre le altre sono più solari e allegre, ma non per questo superficiali. Lei e Dolores - che sta affrontando una prova durissima e ha bisogno del supporto delle amiche - si sono conosciute durante un viaggio in Messico, quando Dolores è entrata smadonnando nella hall di un albergo di Monterrey, accompagnata da un sacco di valigie, proprio come fosse una diva, e una fisarmonica. Insieme, da quel momento, hanno condiviso esperienze che lei da sola non avrebbe mai affrontato: salire su un autobus all’ora di punta nel centro di Pechino, arrivare a cavallo sotto la Sfinge, comperare marijuana in luoghi pericolosi, scendere dalla muraglia cinese in bob. Del quartetto fa parte anche Carola, una laureata in Lettere - cresciuta insieme a Dolores, una sorella più che un’amica - che vive all’ultimo piano di un palazzo dei Quartieri Spagnoli, a Napoli. A casa sua non ci sono porte: o sono state divelte dall’usura, oppure sono state scardinate mentre si organizzava qualche festa. Tant’è. Quel che conta è che Carola – fricchettona dalla mente lucida e tagliente - affitta le stanze della sua casa senza porte, cresce i suoi figli e legge bei libri. La sua specialità è la capacità di ascolto, insieme a quella di fare figli e di dimagrire. Camilla di figlie ne ha una. Vive sola e, da buon capricorno, è ordinata, puntuale e ben organizzata. Poi, a letto, è completamente senza regole. Infine, c’è lei, la quarta del gruppo: nessun figlio, nessun marito, un impiego in un ufficio della Regione e un ruolo da amante da interpretare. Non ci può fare nulla. Come se si trattasse di una malattia del sistema immunitario, è sempre attratta da chi ha già una vita anche altrove. In questo momento le quattro donne hanno deciso di partire insieme. La meta - la Turchia in pieno Ramadan - è stata fissata dalle gemelli, perché le capricorno al massimo avrebbero potuto proporre la Grecia...

Quattro donne si muovono su un palcoscenico che parte da una città moderna come Istanbul per proseguire tra i magici camini delle fate in Cappadocia e le coste dell’Antalya; quattro amiche - due coppie di contemporanee Thelma e Louise a bordo di una scassata auto bianca - intraprendono un viaggio on the road in una terra in pieno Ramadan, per far fronte comune di fronte alla perdita terribile che una di esse ha subito. Quattro personalità distinte - due appartenenti al segno dei gemelli, e quindi impavide e abituate a galleggiare nell’esistenza, e due dell’acquario, prudenti, precise e abituate a cercare il capo di ogni situazione - si muovono in un clima tra l’irriverente e il malinconico, spettinate e libere come solo le donne ferite dalla vita sanno essere. Valeria Parrella - finalista all’edizione LXXV del premio Strega con il suo romanzo Almarina - offre al lettore una storia breve, intensa e bellissima; il viaggio di quattro amiche che diventa il percorso di ogni donna, cresciuta inevitabilmente portando su di sé l’esempio di tutte coloro che l’hanno preceduta e hanno amato e preso a morsi la vita prima di lei. Con la cifra stilistica che da tempo la contraddistingue, fatta di ironia, verità e orgoglio, l’autrice esplora l’universo femminile e lo fotografa nel momento in cui le protagoniste della sua storia, ciascuna carica dei propri errori, della propria angoscia e del proprio dolore, si riconoscono una nell’altra, si amano nelle loro diversità e si supportano nelle loro stranezze. C’è chi si sente inadeguata in ogni circostanza, chi deve affrontare un lutto gravissimo, chi fatica ad attraversare la vita con passo leggero. Anime lacerate e stropicciate, che imparano a proteggersi e ad ammettere di non riuscire a farcela da sole; diversità in equilibrio che imparano a pregare attraverso lo stupore, a celebrare una femminilità coraggiosa e indipendente e a prendere coscienza della propria identità. Un centinaio di pagine - lo spazio esiguo in cui le quattro donne decidono di riporre nel fondo di una valigia i loro dolori e di mettere per un attimo in stand by tutto ciò che le assilla - attraverso cui ogni donna impara a condividere con Dolores, Camilla e le altre esperienze e scomodi giudizi e ad ammettere con leggerezza le proprie fragilità.