
Copenaghen, Amsterdam, Berlino: la doppia vita di Axel Steen non conosce limiti geografici, non da quando è stato spostato dalla sezione Omicidi alla molto più sfidante ed entusiasmante operazione sotto copertura guidata dalla CIA e da varie altre agenzie internazionali per scovare Grisha, il potentissimo narcotrafficante russo che sembra avere tentacoli in tutte le città europee e anche in Sudamerica. Axel attualmente veste i panni di Hans Hauser, uno psicopatico criminale dai potenti agganci che è riuscito dopo mesi e mesi di attività lecite e illecite a trovare un contatto con Bashkim, fedele braccio destro di Grisha. Tutto sembrerebbe andare per il verso giusto, se non fosse che Axel si è calato forse troppo nella parte, anzi quasi preferisce vestire i panni del criminale danese piuttosto che i suoi. L’adrenalina che prova nel gestire l’operazione gli fa dimenticare spesso i limiti e i confini che un agente di polizia dovrebbe avere: d’altronde, nessuno dei suoi colleghi è all’oscuro del suo passato di tossicodipendente e alcolizzato. La sua vita fatta di stravizi e l’amore per Christine, conosciuta ad Amsterdam poiché facente parte del giro dell’Olandese, possono davvero mettere sotto scacco l’intera operazione e trascinarlo in un vortice di perdizione e fallimento… In parallelo, l’ex collega di Axel, Vicki Thomsen, è alle prese con una rapina in una banca di Copenaghen: con sapiente maestria e precisione sono state svuotate un centinaio di cassette di sicurezza presenti nel caveau. Il furto è stato scoperto solo perché un ladro poco accorto ha urinato nel vaso di una pianta. Vicki è brava, però è anche una donna e, proprio per questo, viene sempre ostacolata nelle indagini dal maschilismo di colleghi e superiori. Questo caso, però, va oltre anche le difficoltà dovute al cattivo rapporto con gli altri agenti perché si collega con il PET, la sezione di polizia diretta da Jens Jessen che gestisce le operazioni sotto copertura e le indagini internazionali. Qualcosa di losco, di enorme e preoccupante sta venendo a galla, qualcosa che né Vicki né Axel avevano previsto e che è lì pronto a trascinarli nel baratro…
Classe 1965, Jesper Stein ha dedicato la sua intera vita alla scrittura: dapprima come reporter di guerra e, poi, a partire dal 2006, come scrittore di romanzi thriller. Quello che non sai di me è la sua quinta opera con protagonista il tormentato agente Axel Steen. La serie ha reso celebre lo scrittore danese ed è stata tradotta in undici lingue oltre che premiata con il Golden Laurel, il più prestigioso premio letterario della Danimarca. Non viene difficile, leggendo il romanzo, capire il motivo di tanto successo: il genere è molto variegato, diviso tra thriller, spionaggio e hard-boiled ma con elementi anche introspettivi e drammatici che davvero coinvolgono così tanto il lettore da non farlo riuscire letteralmente a staccarsi dalle pagine. Axel Steen non è certo un eroe senza macchia e senza paura: è un uomo tormentato, un alcolista dedito ai vizi e con una situazione familiare quanto mai disastrosa dovuta soprattutto alla sua assenza come marito e padre. Durante la lettura è impossibile non arrabbiarsi con lui: spesso si comporta in maniera ribelle, incomprensibile, commette errori su errori consapevole delle sue stesse debolezze ma, a fine lettura, è impossibile non aver anche empatizzato proprio perché le sue luci e ombre sono umane, a volte le stesse che anche noi coltiviamo nell’animo. L’atmosfera opprimente del romanzo dovuta alle descrizioni tratteggiate dei panorami uggiosi danesi, la neve pesante, infangata, la pioggia grossa ed insistente che sembra inondare tutto si incastra perfettamente con le tematiche tristi e lugubri dell’intreccio, facendo entrare ancora di più nella storia e appassionandoci ad essa. Quello che non sai di me è la storia di un uomo e dei suoi demoni alla disperata rincorsa della felicità e di una ragione per continuare ad esistere e, nel complesso, il dipanarsi ricco di colpi di scena della trama è proprio quello che ci si aspetta da un buon thriller scandinavo.