
Strasburgo. Pesach. Un giorno importante, in cui la sera tutte le famiglie si riuniscono per celebrare il ricordo del passaggio degli Israeliti nel deserto con una cena rituale chiamata Seder. Salomon si sveglia nel suo letto, dopo quasi cinquant’anni, dal lato sbagliato. Cosa è successo? Dov’è la moglie Sarah? Sono forse ritornati i nazisti e hanno portato via tutti con uno dei loro terribili rastrellamenti? La mente si sveglia anch’essa poco dopo, Salomon focalizza e realizza che la moglie non c’è perché purtroppo è morta da due mesi e la sua mancanza, nei giorni di festa come questo, si sente ancora di più. Ha già fatto tutti i preparativi necessari, ha pulito la casa da tutti i cibi lievitati che è vietato tenere in casa per tutta la settimana di Pasqua, e lo ha fatto senza più la sua Sarah al suo fianco. Non c’è molto tempo per la malinconia però perché ha promesso alle figlie Michelle e Denise di "guidare" la cena e fornire le spiegazioni rituali. Lo deve fare soprattutto per Tania e Samuel, i giovani figli della sua ultimogenita Michelle e del marito Patrick. Una Pasqua in lutto però gli ricorda la sua giovinezza, quando tutta la sua famiglia è stata sterminata in un campo di concentramento dove lui stesso è stato rinchiuso. Ecco perché questa notte è così particolare e speciale e tutta la sua famiglia passata e presente sembra muoversi sul palcoscenico dei suoi ricordi e del suo presente...
Joachim Schnerf è un giovane scrittore di Strasburgo che di professione fa l’editor e dal 2016 si occupa della collana di letteratura straniera per la storica Editions Grasset. Questo è il suo secondo romanzo dopo Mon sang à l’étude e in patria ha ricevuto i prestigiosi Prix Littéraire Jérome Cahen, il Prix Cercle Chapel e il Prix Orange du Livre. Questa notte ha come setting principale la festa di Pesach e infatti i suoi capitoli scandiscono i vari passaggi della cena rituale. La narrazione quindi si snoda su piani diversi, uno più sacro riguardante la dottrina ebraica in cui si spiegano nel dettaglio tutti gli elementi della festività principale della religione ebraica e l’altro più profano, caratterizzato da battute sagaci e fulminee del protagonista che mettono in imbarazzo tutto il suo uditorio. I drammi della Shoah si mescolano con un presente spesso effimero di cui Salomon è vittima. Il libro assume quindi i contorni quasi di commedia nera dove si affrontano con ironia grandi temi come il fare i conti con un passato che non se ne va mai, il senso di appartenenza, l’abbandono e la morte. Imparando anche tante nozioni precise e puntuali su Pesach e sulla religione ebraica in generale.