
Fabrizio è stato adottato da piccolo: da un orfanotrofio di Mumbai s’è ritrovato a crescere a Corridonia, Marche. Grazie alla pubblicità d’un dentifricio, ha conosciuto la notorietà alla fine degli anni ’80, diventando un’esotica mascotte nazionale. Ospitate televisive, campagne fotografiche, riviste adolescenziali, Sanremo… Ma poi si cresce, si passa alle pubblicità locali, alle reti minori, e la memoria del pubblico svanisce assieme ai soldi: si scivola nella vita di provincia, il Sert, il bar del paese. È proprio nel bar che Fabrizio conosce un ex fantino sardo dal passato non proprio cristallino ed un giovane avvocato alcolizzato che sta minando tutta la rispettabilità della sua schiatta di legulei di provincia. Cosa potrà partorire l’unione delle loro menti?... Cosa accade se ad un colloquio di lavoro, abbandonando le convenzioni ipocrite, si risponde con sincerità a trite questioni come “usi tre aggettivi per definirsi” o “dove si vede tra 5 anni?”… Libera Pozzi ha superato i quaranta, ha perso il lavoro, suo figlio sta cominciando a camminare con le proprie gambe d’adolescente e la sua vita familiare scorre grigia. È solo la sua educazione cattolica a consentirle d’andare avanti con l’idea d’una vita dedicata alla sofferenza; allora perché non dare senso al tempo dedicandosi al volontariato? Sì, proprio ora che a Mogliano è arrivato un nuovo parroco, don Enzo, un prete giovane e dinamico che gestisce la Spes, una rete di volontarie delle quali ben presto Libera diventa coordinatrice. Sì, la donna è felice di occupare il proprio tempo rendendosi utile agli altri: carità e amore riempiono la vita. Se però poi nella rete entra una giovane contabile, forestiera per giunta, a dare nuovo slancio operativo all’associazione conquistando la considerazione di don Enzo, cosa si sarà disposte a fare pur di continuare a primeggiare nel perseguire amore e carità?... L’ “Io” ha spodestato “Dio”: è uno Spam a dircelo. È lui che sa tutto di noi, che presiede alle nostre scelte falsamente determinate, che fa il bello ed il cattivo tempo con logiche che sfuggono alla nostra ragione… E se fosse un “Io” a vestire le logiche di uno Spam?…
Fulminante il primo racconto di nemmeno una pagina: è così che Questioni di testa cattura la curiosità predisponendo alla possibilità del pensiero laterale, al profilarsi di una piega bizzarra o inaspettata degli eventi, alla delusione delle aspettative, oppure ad un nulla apparente che esiste solo per il vissuto offerto dalla narrazione. È questione d’elaborazione, sono questioni di testa. Situazioni che assumono diversi contorni a seconda dell’impianto mentale di chi le vive e di chi le racconta. Ed è convogliando le situazioni nell’osservazione attraverso il filtro dell’esperienza, del sentire e dell’immaginazione che Giulio Natali produce materia narrativa rendendone interessante e piacevole la lettura, anche quando il racconto verte sul percorso quotidiano della corriera tra Corridonia e Macerata; volti, abitudini, percezioni: esistenze. Aloni di mestizia, talvolta rassegnazione o imprevisti, magari svolte beffarde a situazioni piatte. Oppure scorci di vita aziendale in cui è sempre la Corporation Spa a fare da paradigma di tutte le aberrazioni e le storture delle dinamiche lavorative spesso assurde eppure consolidate in tacite convenzioni che celebrano la messa in scena di rapporti prevedibili e scontati al pari dei concetti espressi con linguaggio anglo-standardizzato corredato dalla postura mentale di chi li adopera in base agli stilemi che ciascun ruolo impone. Ma poi dietro questa facciata ci sono le persone con le loro storie, per cui le scelte obbligate e le procedure producono conseguenze i cui danni collaterali vengono vissuti da solitudini a volte drammatiche. Altre volte ridicole. La vita di provincia, quella della grande città, il mondo aziendale, la comunicazione web, lo sguardo alle piccole cose, le velleità inespresse e la ricerca di una svolta, conferiscono un’attualità assoluta ai 22 racconti che l’autore delinea tenendosi lontano da qualsiasi retorica, alla stregua di un asciutto cronachista che, con poche parole, lascia che l’interpretazione sia delegata al campo dell’elaborazione individuale. Dopodiché sono le doti d’analisi, l’ironia, l’empatia e la curiosità di affacciarsi sulle esistenze a completare il quadro: il resto è questione di testa…