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Radiocronache - Storie delle emittenti italofone d’oltrecortina

radiocronache

Durante il XX secolo la radio ha giocato un ruolo fondamentale nella vita quotidiana. Arrivò ovunque e condizionò spesso profondamente l’andamento delle istituzioni nazionali e delle relazioni internazionali. La storia della radio comprende anche le trasmissioni in italiano diffuse da emittenti straniere, fondate per scopi propagandistici o di coesione identitaria, e rivolte a connazionali. Oggi molte di queste trasmissioni sono cessate, alcune si sono evolute, altre sono appena nate. Si possono individuare almeno dieci casi storicamente rilevanti di stazioni radio europee che trasmisero dai Paesi oltre l’ex Cortina di ferro, alcune clandestinamente, in particolare ai tempi della cosiddetta guerra fredda fra Occidente e blocco sovietico: Radio Mosca, Radio Praga, Radio Budapest, Radio Varsavia, Radio Berlino Internazionale, Radio Bucarest, Radio Tirana, Radio Sofia, Radio Belgrado e Radio Capodistria. Molte di loro cambiarono nome e orientamento politico in seguito agli eventi iniziati nel 1989 con la caduta del muro, che talora le travolsero (a fine 2021 ne esistono ancora solo tre). Per decenni tale emittenti composero il fronte orientale di una “guerra delle onde” andata in scena sulle frequenze europee, consumatasi a colpi di propaganda e contropropaganda sull’etere del Vecchio Continente. L’italiano fu una delle lingue in cui trasmisero tutte le emittenti radiofoniche pubbliche dei Paesi dell’Europa socialista, l’influenza del Pci nel nostro paese consigliava e favoriva grande attenzione…

Il giornalista e ricercatore Lorenzo Berardi (Bologna, 1982) vive a Varsavia dal 2014 e ha studiato una questione davvero originale: le radio pubbliche dell’est in lingua italiana legate all’Urss (in vario modo), più o meno ai tempi dell’esplosione delle radio private nelle democrazie occidentali, in Italia e in Europa. Dopo la breve introduzione si susseguono i nove capitoli dedicati alle 10 radio (le radio Belgrado e Capodistria sono trattate in un unico capitolo), nell’ordine di cui sopra, ovviamente ciascuna con proprie modalità di nascita (Radio Mosca dal 1929, anche in italiano dal 1939), di fondi e redazioni, di contatti con l’Italia, di evoluzione tecnologica e politica, di contestualizzazione internazionale. Si tratta di un saggio di documentazione storica, ricco di notizie, interviste, citazioni di programmi e note in ogni capitolo, con innumerevoli personalità in qualche modo citate (ma non c’è l’indice dei nomi). Segue una breve cronologia essenziale dal 1923 (inizio Radiojournal, futura Radio Praga) al 2017 (Radio Tirana passa dall’etere al web), intrecciando le vicende di tutte le radio insieme con i principali eventi politici internazionali. In fondo l’elenco (indispensabile) degli acronimi, la bibliografia e i ringraziamenti. Tante le canzoni, le cantanti e i cantanti italiani che furono in tutto il periodo protagonisti della programmazione musicale di quelle radio, ovviamente.