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Ragazza con paesaggio

Ragazza con paesaggio

Benvenuti nel futuro. Un futuro nel quale lo strato di ozono che protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette è acqua passata, e per camminare al sole bisogna indossare ingombranti tute protettive. Un futuro in cui le vacanze al mare sono quindi un po’ fuori moda, ma in cui in compenso le spiagge sono frequentate da folle di persone che si suicidano in massa gettandosi nel mare inquinato oltre ogni limite. In una New York percorsa da una immensa rete di treni che seguono rotte programmabili dai singoli passeggeri, la vita della famiglia Marsh sta per cambiare per sempre. Prima Clement, il padre, viene sonoramente trombato alle elezioni, poi Caitlin, la madre, muore colpita da un tumore cerebrale devastante. Clement e i figli Pella, David e Raymond emigrano su un lontano pianeta, dove una colonia di poche famiglie umane vive a contatto con una pacifica popolazione aliena. Gli Archisti - costruttori di archi - sono strane creature umanoidi coperte di pelo, scaglie ossee e corna arzigogolate che hanno in tempi remoti costruito una civiltà avanzatissima ma ora sono in una fase di tremenda decadenza. Il pianeta è stato a suo tempo modificato grazie a sofisticate biotecnologie, e cibo di ogni tipo cresce spontaneamente sotto la terra, rendendo inutile qualsiasi lavoro: il paesaggio nel quale arrivano i Marsh è un assolato deserto disseminato di rovine e senza alcun mare, e qui Pella va incontro alla pubertà con le sue paure, i suoi dubbi, le sue tristezze e una insana attrazione per Efram Nugent, un anziano, roccioso colono...

La fantascienza avantpop di Jonathan Lethem tocca un altro vertice con questa originale storia fatta di sessualità, filosofia, ambientalismo e western. Una vicenda familiare toccante e complessa vista attraverso lo sguardo di una adolescente sensibile e inquieta, e al tempo stesso un omaggio alla grande tradizione americana della frontiera, trasparente nel personaggio di Nugent, che richiama chiaramente quello Ethan Edwards, interpretato da John Wayne in Sentieri selvaggi. Un romanzo intrigante ed inusuale che conferma Lethem come uno dei talenti più innovativi della letteratura se non strettamente sci-fi o fantastica comunque ‘futuribile’ nella sua accezione più vasta.