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Ragazze di Parigi

Ragazze di Parigi

Cinque anni a Parigi e solo ora un appuntamento. Ma non con uno qualsiasi, non uno di quei magrebini che incontra sotto casa, ma con un francese. Francis lo ha conosciuto in biblioteca e se pensa che i primi giorni gli stava anche antipatico, non può che sorridere all’idea di quanto sia stata sciocca. Aveva occupato il posto di fronte a lei, al tavolo accanto alla finestra. Una invasione di spazio che Agata non aveva gradito, se non dopo qualche settimana, quando un messaggio la invitava a prendere un caffè al piccolo Cafè Prevert, alle 17 in punto... Lucia ha preso l’abitudine di passare tutto il pomeriggio seduta in una vecchia poltrona, accanto alla finestra che dà sulla strada. Da quando ha scoperto di essere incinta, una strana sonnolenza l’ha avvolta, lasciandola sempre spossata e in grado solo di compiere il tragitto dal divano al letto. Ed è proprio in uno di quei pomeriggi sonnolenti che nota lo strano via vai vicino al cassonetto degli indumenti usati, giù in strada. Un ragazzo malconcio lascia sempre al solito orario una busta, che puntualmente viene poi presa – dopo qualche ora – da un altro ragazzo più trasandato di lui... Libera e Olmo hanno preso l’abitudine di scriversi mail, piuttosto che messaggi. Si sono conosciuti sul posto di lavoro e, chissà perché, hanno aspettato la fine del progetto di Libera per parlarsi. Da quel primo caffè preso quasi di sfuggita in una pausa pranzo, la loro corrispondenza è aumentata in modo proporzionale al loro cercarsi in ufficio. Una conoscenza che purtroppo non si può approfondire, però, perché Libera deve lasciare Roma e tornare a Parigi...

È una Parigi romantica e ammantata dai colori e dalla luce che siamo soliti abbinare alla capitale francese il filo conduttore di questi tre racconti racchiusi nel nuovo libro di Novita Amadei. Protagoniste tre donne, diverse tra loro per storie e carattere, ma accumunate dal vivere a Parigi e da questa città lasciarsi stregare e ammaliare, e nelle quali non si può non intravedere una traccia della biografia della scrittrice, originaria di Parma ma da anni con residenza nella capitale francese. Agata, polacca, è giunta in Francia da cinque anni e da allora lavora assiduamente per scrollarsi di dosso l’etichetta che si sente di portare addosso: immigrata. Ha frequentato corsi di dizione per migliorare la sua pronuncia, frequenta tutti i posti tipici dei parigini, anche la sua silhouette si è adattata alla magrezza quasi malata delle donne francesi. Eppure, sembra che ogni sforzo sia vano. Lucia, portoghese, ha raggiunto il suo compagno a Parigi. In quella città sente che manca qualcosa, soprattutto il sapore bello e deciso dei suoi amati limoni, che in quella città non sanno di limone. Fernando è preoccupato per quella donna al tempo così fragile e così risoluta, che si è messa in testa di sgominare un presunto traffico di droga proprio sotto la sua finestra. Infine, Libera. È l’unica tra le protagoniste che fa rientro a Parigi, la sua città, dopo un periodo di lavoro a Roma durante il quale si innamora di un suo collega, Olmo. Racconti che con delicatezza indagano l’animo umano, scandagliando l’ampio ventaglio delle emozioni: dalla smania quasi patologica di far nostro un luogo al quale sentiamo di appartenere passando per la delicatezza e la brutalità di diventare genitori, sino alla malinconia che ci assale quando siamo costretti a lasciar andare una persona a noi cara ma non “destinata” a noi. Una raccolta che restituisce ancora una volta il fascino di Parigi, ammantandolo delle emozioni e trasmettendo il desiderio di tornare, ancora una volta, a far visita alla Ville-Lumière e diventare magari noi protagonisti di uno di questi racconti.