
Egli arriva dal basso, affonda i denti fin dentro le ricchezze della terra e non molla la presa fino alla morte. Si tratta del macher, dal verbo tedesco “machen”, fare, fabbricare, agire. Colui che si occupa di qualsiasi cosa senza conoscere nulla in modo approfondito, capace di cavarsela in qualsiasi circostanza facendo affidamento solo sulla propria parlantina e su una fortuna sfacciata che lo aiuterà in tutto ciò che farà. Si tratta del faccendiere, di colui che fa affari per soddisfare il suo gusto di creare denaro dal nulla, denaro che se fatto secondo queste modalità però, nella maggior parte dei casi e per giusto contrappasso del mondo, è destinato a tornare nel nulla e con lui il suo creatore, lasciando dietro di sé non pochi disastri. Il macher arriva dalla Polonia, dalla Russia, più spesso dall’Ucraina, dalla Romania o dalla Grecia. Il macher è colui che vaga sulla terra perché slegato da un qualsiasi territorio, per colpa sua o a seguito a circostanze specifiche. Il macher è una piaga capace di coprire di vergogna lo straniero che vive in Francia, borghese e timorato, lo straniero che si guadagna il pane onestamente. Il macher viene da un Paese in cui il povero è infelice e disprezzato, un Paese che egli abbandonerà per andarsene altrove perché quando a casa propria si muore di fame: non sempre basta il fascino della terra natale per trattenere l’uomo...
In Re di un’ora & altri testi inediti, a cura di Cinzia Bigliosi, si raccolgono, assieme al più ampio Re di un’ora che costituisce opera a sé, una serie di brevi testi inediti, mai apparsi a stampa in Italia, tra i quali annoveriamo testi allo stesso tempo molto diversi tra loro, dalle recensioni teatrali e letterarie - comprensive della recensione de Il postino suona sempre due volte di cui avrebbe costituito successivamente la prefazione -, fino ad arrivare ad alcuni capitoli inediti di Suite francese. Tutti indispensabili però alla costruzione di una raccolta che da sola riesce a fornire un ampio panorama dell’opera di Irène Némirovsky, grazie soprattutto all’importante ed iniziale contributo di Cinzia Bigliosi cui scrittura fluida e lineare mai turbinosa non solo si inserisce perfettamente nella visione d’insieme ma costituisce l’apertura perfetta di un’opera che non vuole esaurirsi nell’essere un semplice insieme di scritti. Re di un’ora è il saggio iniziale e testo fondativo del lavoro di Irène Némirovsky, uno studio fisiologico del macher, l’affarista, sul quale l’autrice porta avanti un’analisi precisa e puntuale, non soffermandosi solo sulla figura in sé ma anche su tutte le variabili che caratterizzano la sua esistenza, dalla nazionalità, passando per la famiglia, i vizi e così via. Una lettura interessante sia per chi già avvezzo alla Némirovsky sia per coloro che si approcciano per la prima volta ad un’autrice ancora oggi non abbastanza conosciuta e apprezzata.