
Jules è tornata a River Lake dall’università in cui studia, lasciando le piante nel suo appartamento senza nessuno che se ne prenda cura. Un mese è passato da quel pomeriggio in cui Luke, il suo fratellino di undici anni tutto sorrisi e voglia di vivere, è stato investito dall’auto di un certo Thomas (o forse Tobias, Jules non è interessata ormai a ricordare quale fosse il suo nome) mentre le camminava accanto. Un mese senza il fratellino, un mese in cui tutti annegano il proprio dolore in calde lacrime senza accorgersi che lei fino a quel momento non è riuscita a versarne neppure una, troppo concentrata com’è a sopravvivere tra il senso di colpa, gli incubi e la rabbia. Eppure da quel drammatico giorno Jules ha iniziato ad avvertire uno strano richiamo, come se accanto a lei ci fosse qualcosa. No, non ha mai creduto nel soprannaturale, sa che sotto al letto di Luke non c’è mai stato alcun mostro… eppure qualcosa è cambiato; se ne è accorta il giorno del funerale, quando ha intravisto una figura vestita di nero, un uomo, un’ombra in lontananza che l’aveva osservata per un po’ prima di posare una rosa sulla tomba di Luke. Una rosa nera...
Eleonora Gaggero ci porta nella fitta trama di uno YA in cui il paranormale si unisce a una traccia romance, tinteggiandola di tinte sinistre ma accattivanti. Il personaggio di Jules parte da quello che ormai è un vero e proprio tòpos letterario: la ragazza diversa, che fa del sarcasmo la sua arma preferita per proteggersi cercando di tenere tutti gli altri lontani dal suo dolore, una persona in qualche modo speciale e con un destino già scritto ad attenderla a prescindere da qualunque scelta lei possa compiere. A questi cliché si unisce però la dolcezza di un rapporto col fratellino sempre presente, che riaffiora di tanto in tanto permettendole di mostrarsi davvero per come è. La scelta di un narratore esterno, onnisciente e allo stesso tempo coinvolto nella narrazione, rende il romanzo scorrevole, in grado di nascondere quei tratti un po’ troppo banali con una serie di arzigogolate emozioni che in parte accrescono l’affetto per la protagonista e l’attenzione per il racconto. Perché l’amore è davvero il filo conduttore di questo libro: dal destino di Jules fino ai segreti che devono essere svelati anche a lei stessa, tutto passa per i sentimenti di Vik e Kai. Due fratelli tanto diversi quanto strettamente legati e necessari entrambi per l’economia del racconto: dolce e protettivo uno, pericoloso e affascinante l’altro, hanno il compito, a volte ingrato, di spingere Jules a prendere decisioni e compiere atti necessari. Senza dubbio rimane impresso di questo romanzo l’elemento soprannaturale che affascina la fascia di lettori a cui si rivolge e rimane uno dei punti cardine su cui si regge l’intera trama.