
Inizialmente la serata in quel di Savannah, Georgia, costa atlantica degli USA, fa ben sperare. Le sembra proprio promettente, una di quelle che lei e tutti quelli che fanno il suo mestiere si augurano sempre che si verifichino quando sono di turno, perché consentono di portare a termine il lavoro assegnato con facilità e senza lungaggini né problemi. Passano le ore, però, e viceversa quella notte si rivela poi essere una di quelle davvero detestabili. Una noia totale, calma piatta: che è realmente quanto di peggio possa capitare in assoluto a un giornalista che si occupa di cronaca nera. Gli accoltellamenti che sono accaduti sono roba di pochissimo conto, l’incidente automobilistico nulla di esaltante, bensì esclusivamente una questione di ordinaria amministrazione dalla quale non si può ricavare un ragno dal buco, e a un’ora dalla deadline di mezzanotte la giovane, bella e determinata Harper McClain è da sola nella redazione completamente vuota, senza uno straccio di articolo, anche raffazzonato o rabberciato alla bell’e meglio, da mettere insieme, e ammazza – deformazione professionale, quella di occuparsi tutto il giorno di delitti… ‒ il tempo come può, ossia con le parole crociate, che odia e per quel che riguarda le quali non è affatto un’abile solutrice, anzi. Concentrata sulla definizione di una parola di undici lettere che sta per “coraggio dissennato”, non si accorge che qualcuno le si avvicina. Qualcuno che non attende, che non si aspetta che sia lì in quel momento, e che le si rivolge dicendole che…
Quando Harper ha dodici anni come è normale che sia passa la gran parte delle sue giornate a scuola. Un giorno quando ritorna a casa si accorge che decisamente qualcosa invece non è per niente normale: per terra infatti sul pavimento della cucina c’è un corpo nudo ferito a morte a furia di coltellate, quello di sua madre. Aggiungendo tragedia a tragedia, va detto che nessuno scoprirà mai chi sia il responsabile di quel crimine abominevole: almeno fino a quando lei, che nel frattempo è diventata un’ottima giornalista di cronaca nera, molto attratta da un investigatore che senza dubbio sa il fatto suo ma che appare anche persona piuttosto torbida, e aiutata da un poliziotto che le fa da guida, non si imbatte in un delitto che sembra la copia in carta carbone di quello che l’ha resa orfana. Certamente non si tratta della più originale delle situazioni a partire dalla quale prendere le mosse, e tutto l’impianto del romanzo è molto classico: al tempo stesso però Replica di un omicidio è decisamente ben caratterizzato, ricco di dettagli, particolari e sfumature, e ha un ritmo coinvolgente e appassionante che lo rende una lettura solida, corposa e godibile.