
Arizona. Tre astronomi gesuiti stanno compiendo degli studi nel Radio-osservatorio della Montagna Sacra. Sono rimasti solo in tre perché nelle vicinanze è scoppiato un incendio di immani dimensioni e l’osservatorio è stato evacuato. La notte del primo gennaio 1999 giungono dei segnali luminosi da una cometa; questi segnali contengono un’agghiacciante trasmissione radio del 1939 con la voce di Hitler durante un raduno nazista e alcune spirali di colore che nascondono un messaggio digitale. I tre astronomi traducono le spirali in un codice genetico speciale giungendo alla conclusione che si tratta di un DNA non umano. Lo stesso DNA rinvenuto sulla Sacra Sindone, evento che è stato mantenuto segreto dal Vaticano. Intanto in Italia una ragazza è stata stuprata da un maniaco, rimanendo incinta; il bambino nato dallo stupro le viene tolto da un’equipe di medici che vogliono analizzarlo: la ragazza ha infatti lo stesso DNA trasmesso dalla cometa. Salvatore Vanelsìn, vescovo gesuita e demonologo, si trova in Israele, a Megiddo, città indicata dalle Sacre Scritture come il luogo dove avverrà l’Armageddon, la lotta finale tra il Male e il Bene. Qui trova un antico cimitero in cui sono sepolti cadaveri di neonati decapitati, probabilmente risalenti alla strage compiuta da Erode, e un crittogramma che annuncia oscuri disegni apocalittici. Intanto in Italia cinque bambini vengono uccisi in modo assurdo: sembra che qualcuno stia compiendo dei sacrifici votivi e che sulla Terra qualcosa stia cambiando in modo definitivo…
In Italia l’horror è un genere di nicchia. I romanzi horror non vengono ritenuti opere degne di far parte dell’universo letterario. Chi pensa questo non ha mai avuto per le mani un libro di Gianfranco Nerozzi, musicista, pittore, scrittore, cultore di arti marziali, co-fondatore del laboratorio di scrittura Zanna Bianca e docente di thrilling nella scuola Incubatoio 16 di Carlo Lucarelli. Resurrectum è il secondo capitolo della saga denominata “Genia”, dal titolo del romanzo che ha aperto la serie, pubblicato nel 2004. In realtà l’incunabolo da cui ha preso vita il progetto affonda le radici in Cuori perduti, vincitore del premio Tedeschi come miglior giallo dell’anno nel 2001. Resurrectum è un calderone di generi: è un horror per le atmosfere cupe e per i litri di sangue che vengono versati sulla pagina; è un thriller per la tensione che si respira man mano che si avanza nella lettura. Il linguaggio è un mix di registri in cui l’autore alterna un realismo quasi raccapricciante nel descrivere corpi che si smembrano e facce che esplodono a colpi di fucile, facendo vivere al lettore pure emozioni in prima persona, allo stesso tempo raggiunge picchi di elevato lirismo nel raccontare la miriade di sentimenti che vengono disegnati all’interno della vicenda. I personaggi vengono descritti molto dettagliatamente, anche grazie ad una sorta di monologo interiore di cui essi sono protagonisti o tramite i loro viaggi onirici. La labirintica struttura del romanzo viene supportata da una costante colonna sonora; come in un audio-book il lettore assiste allo svolgersi degli eventi con una canzone di sottofondo, denotando una particolare attenzione sinestetica da parte dell’autore. Con una giusta miscela di orrore e suspense, di sangue e realismo, Nerozzi sa davvero nascondere la paura in ogni anfratto e, anche se non vive nel Maine ma a Bologna, può essere ritenuto senza ombra di dubbio un maestro dell’horror.
In Italia l’horror è un genere di nicchia. I romanzi horror non vengono ritenuti opere degne di far parte dell’universo letterario. Chi pensa questo non ha mai avuto per le mani un libro di Gianfranco Nerozzi, musicista, pittore, scrittore, cultore di arti marziali, co-fondatore del laboratorio di scrittura Zanna Bianca e docente di thrilling nella scuola Incubatoio 16 di Carlo Lucarelli. Resurrectum è il secondo capitolo della saga denominata “Genia”, dal titolo del romanzo che ha aperto la serie, pubblicato nel 2004. In realtà l’incunabolo da cui ha preso vita il progetto affonda le radici in Cuori perduti, vincitore del premio Tedeschi come miglior giallo dell’anno nel 2001. Resurrectum è un calderone di generi: è un horror per le atmosfere cupe e per i litri di sangue che vengono versati sulla pagina; è un thriller per la tensione che si respira man mano che si avanza nella lettura. Il linguaggio è un mix di registri in cui l’autore alterna un realismo quasi raccapricciante nel descrivere corpi che si smembrano e facce che esplodono a colpi di fucile, facendo vivere al lettore pure emozioni in prima persona, allo stesso tempo raggiunge picchi di elevato lirismo nel raccontare la miriade di sentimenti che vengono disegnati all’interno della vicenda. I personaggi vengono descritti molto dettagliatamente, anche grazie ad una sorta di monologo interiore di cui essi sono protagonisti o tramite i loro viaggi onirici. La labirintica struttura del romanzo viene supportata da una costante colonna sonora; come in un audio-book il lettore assiste allo svolgersi degli eventi con una canzone di sottofondo, denotando una particolare attenzione sinestetica da parte dell’autore. Con una giusta miscela di orrore e suspense, di sangue e realismo, Nerozzi sa davvero nascondere la paura in ogni anfratto e, anche se non vive nel Maine ma a Bologna, può essere ritenuto senza ombra di dubbio un maestro dell’horror.