Salta al contenuto principale

Revival ‒ Fuggi in Wisconsin

Revival ‒ Fuggi in Wisconsin

Wausau, Wisconsin. Una piccola cittadina. Qui i morti sono tornati in vita. Non sono zombie. Sono semplicemente di nuovo vivi, ma c’è poco da festeggiare. L’agente di polizia Dana Cypress continua le indagini sull’omicidio di sua sorella Martha, almeno fino a quando l’FBI non chiede la sua consulenza per un’altra indagine a New York, dove a quanto pare il fenomeno dei ritornati ha preso pieghe piuttosto imprevedibili e inquietanti... Martha, intanto, cerca di riadattarsi alla sua seconda vita, al fatto che i ritornati non possano ferirsi perché ormai guariscono in fretta, che ferirsi e poi guarire potrebbe essere un buon modo per esorcizzare tutto quello che non riesce a capire... Lester Majak vive un po’ isolato col suo cane Chuck. Chuck ha un’aria strana, lo fissa dalla veranda, la ciotola è ancora piena. Chuck all’improvviso si accascia, sta soffocando e qualcosa esce dalla sua bocca, una specie di fantasma di luce che aggredisce Lester e cerca di trasferirsi nel suo corpo...

Quarto volume del noir rurale di Tim Seeley e Mike Norton. Per chi non avesse letto i precedenti numeri, Revival propone una grossa variazione sul tema zombie, ipotizzando uno scenario in cui i trapassati riescono a ritornare alle loro vite normali sconvolgendo quelle di chi è rimasto. Con una premessa narrativa in comune con più serial televisivi come Glitch, The Returned e Les Revenants, Revival si sostiene su di un ritmo fortemente corale che segue le vicende di moltissimi personaggi, ritornati e non, intrecciando il mistery con elementi soprannaturali e polizieschi che caricano ancor di più la trama generale. Questa ampia varietà di risvolti costringe sicuramente ad una lettura attenta, sezionata in diverse sottotrame che allargano di molto la maglia narrativa e che sembrano aggiungere più domande che risposte e, considerando che stiamo già al numero 23 della serie originale, qualche barlume di risposte inizierebbe a farsi gradito e necessario. Seeley, comunque, recupera con situazioni veramente particolari che esplorano con ingegno e fantasia quella premessa, come abbiamo detto, non nuovissima: “verosimile”, ad esempio, l’effetto che i ritornati potrebbero avere sui social, con estremismi gore da deep web, inquietanti quanto plausibili. La parte grafica non è, invece, delle più attraenti. Funzionale ma non indimenticabile, Mike Norton fa il suo dovere senza stupire, forse anche penalizzato dal confronto con le illustrazioni di Jenny Frison ad ogni inizio capitolo che alzano sin troppo il livello.