
Setchan ha accettato di andare a cucinare a casa di Iwakura per ringraziarlo. Inizialmente pensava di invitarlo fuori, ma lui le ha proposto quell’alternativa con aria innocente, quindi non pensa che abbia secondi fini. Rispetto agli altri colleghi della facoltà con lui ha un buon rapporto e conosce le sue reali aspirazioni, che non prevedono subentrare nella gestione dell’attività di famiglia, ma realizzare un progetto personale, anche se non ha idee al momento. Il palazzo in cui abita è fatiscente e prossimo alla demolizione, l’appartamento di Iwakura le trasmette una strana sensazione, specialmente quando lui le confida di vedere i fantasmi dei vecchi proprietari... Matzuoka raggiunge la mensa della casa editrice per cui lavora. È indecisa su cosa scegliere, ma il riso al curry la attira, nonostante abbia ancora in mente il terribile fatto di cronaca relativo a un avvelenamento collettivo proprio con quella pietanza. Mentre mangia legge le bozze del romanzo che deve revisionare, la scadenza incombe e l’autore è uno importante. I crampi e la nausea la costringono a correre in bagno... Mitsuyo si guadagna da vivere scrivendo romanzi. L’amore per i libri lo ha sviluppato da piccola grazie ai suoi genitori che gestiscono una libreria e le hanno permesso di vivere circondata da tutti quei volumi. Con la scrittura ha imparato a osservare le persone, a scavare in profondità nell’animo umano e riflettere sull’esistenza. Spesso le torna in mente il gentile Makoto, il suo caro amico d’infanzia, il bambino più buono e infelice del mondo... Tomo-chan è felice di essere riuscita ad attirare l’attenzione dell’uomo che le piace. Lui non è bello, ma ha qualcosa che le suscita tenerezza e dopo alcune relazioni disastrose e nonostante quello che ha subito a sedici anni, questo per lei rappresenta un nuovo inizio... Mimi ha paura di uscire perché teme di fare incontri spiacevoli, ma l’invito di Nishiyama per mangiare qualcosa insieme è allettante. Acquistano molte cose buone presso un chiosco e dividono la spesa. La giornata è bella e lui le propone di andare a mangiare al parco...
Pubblicato in Giappone nel 2003, il volume raccoglie cinque novelle (l’ultima dà il titolo all’opera). Ogni storia è narrata dal punto di vista della protagonista femminile, una giovane donna che cerca di affrontare la vita, di emergere in una società in cui il lavoro occupa buona parte delle risorse fisiche ed emotive delle persone e non concede tregua (nel secondo racconto si fa riferimento alle conseguenze dello stress e al fatto che sempre più persone siano costrette a lasciare il lavoro perché vanno fuori di testa). Il senso di responsabilità travolge i giovani, come l’obbligo morale di gestire le attività di famiglia e rinunciare alle proprie ambizioni personali, deludere i propri genitori è terrificante (argomento ripreso in due racconti). La quotidianità delle relazioni (familiari, sentimentali, professionali) viene descritta con semplicità e mostra come siano ancora forti i vincoli dettati dai codici comportamentali, specialmente all’interno di famiglie benestanti e note. Le donne che la Yoshimoto descrive cercano di superare i loro limiti, affrontano le esperienze traumatiche (incluso lo stupro), il lutto, problemi di salute e il tradimento all’interno della coppia, cercando di non perdere di vista la loro individualità. Come in altre opere non manca il soprannaturale, che non spaventa, ma accompagna nel proprio percorso di vita. Il rispetto per i morti e la loro memoria è tipico della società giapponese e l’autrice lo evidenzia con una delicatezza unica. Nonostante la nota malinconica che caratterizza tutti i racconti, la lettura è piacevole e non risulta appesantita, grazie allo stile scorrevole e intimo che contraddistingue la Yoshimoto.