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Risposta a una lettera di Helga

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Nell’autunno del 1997, Bjarni, ormai novantenne, decide di rispondere ad una lettera che Helga gli ha scritto molti anni prima e lo fa ripercorrendo la sua vita, raccontandole ciò che lei non aveva potuto sapere, rimettendo nella giusta prospettiva ciò che era accaduto fra loro. Bjarni vive con la moglie Unnur nella fattoria i cui terreni confinano con quelli di Helga e suo marito Hallgrìmur; è il responsabile del controllo del foraggio e del bestiame per conto della Cooperativa, ed è parte attiva del Circolo dei lettori del distretto, per il quale si occupa dell’acquisto dei libri. Sono gli anni Quaranta. Nell’Islanda occupata dagli angloamericani, lontano dalla città, si svolge la quieta e sempre uguale vita dei contadini, scandita dalle stagioni e dal duro lavoro. Bjarni e Helga scendono insieme la collina, sono gli ultimi. Si sono attardati ad attendere il bestiame. Tanto è bastato perché inizino a circolare delle maldicenze. Tutti ne parlano come fosse cosa vera, ma fra loro non è ancora accaduto nulla. Con il tempo, però, Bjarni comincia a desiderare Helga. Complice il dramma di Unnur, che ha subìto una pesante operazione che l’aveva lasciata senza possibilità di procreare e lo tiene lontano da sé per questo. Bjarni ha tentato con tutto se stesso di reprimere il suo desiderio per Helga, anche quella volta che lei si è scoperta il seno invitandolo a palpeggiarla come fa con il bestiame quando controlla che sia sano e ben pasciuto. È successo quando lui è andato alla fattoria per aiutarla nella monta; Hallgrimur era impegnato nell’Est, a “domare le puledre” diceva Helga. Erano soli e lei gli si è offerta…

La lettura del romanzo è resa difficoltosa dai tanti e apparentemente scollegati episodi di vita contadina disseminati lungo una linea del tempo non ben definita e raccontati con dovizia di particolari. Birgisson, islandese laureatosi a Oslo in filologia norrena, include fin troppi nomi e toponimi, difficili da memorizzare, scritti nella lingua e con i caratteri originali, che contribuiscono a rendere faticoso l’incedere del romanzo. Forse una traduzione più elastica per il mercato extra scandinavo avrebbe reso più fluida la narrazione. Nonostante questo, si riesce ad assaporare la cruda atmosfera della vita semplice e rassegnata che si trascina nel lavoro quotidiano, a stretto contatto con una Natura che governa tutto e che finisce per essere ragione di vita. Le tradizioni, l’attaccamento alla terra, la storia degli antenati sono presi a pretesto dal protagonista per giustificare la mancanza di una vera evoluzione del racconto. È una storia incompiuta, che finisce per diventare tragicamente romantica, a tratti grottesca. Sono tre i personaggi che riescono tuttavia ad emergere. Il protagonista e narratore Bjarni, Helga, la donna che ama e desidera per tutta la vita, e Unnur, la moglie dal carattere duro, incapace di concepire la vita se non attraverso l’adempimento del lavoro. Il romanzo contiene anche alcune interessanti illustrazioni firmate da Kjartan Hallur.