
Louisiana 1989, Baton Rouge. Il caldo è intollerabile, nugoli di insetti si appiccicano alla pelle e l’aria afosa non concede tregua nemmeno durante la notte. È buio lungo la stradina di Piney Creek Road mentre Lindy Simpson, minuta, atletica, quindici anni, pedala verso casa. Mentre passa sotto un lampione con la lampadina rotta viene tesa una corda che le taglia la strada e Lindy perde il controllo della bici. Si ritrova a terra, in pochi istanti un calzino le viene ficcato in bocca, avverte il peso delle ginocchia di uno sconosciuto sulla schiena, ha la faccia schiacciata sull’erba, non può gridare e non può muoversi, nonostante la sua casa sia a pochi passi e i suoi genitori in salotto ad aspettarla. Lindy viene tramortita e stuprata su quel marciapiede. Quando riesce a rimettersi in piedi recupera la bicicletta e si trascina fino a casa, ma non chiede aiuto e non dice una parola. Va a farsi la doccia e si chiude in camera rannicchiandosi sotto le coperte, quando sua madre entra in bagno e trova la biancheria insanguinata la comprensione di quanto è accaduto travolge i Simpson. E non solo loro. L’intera comunità cambia volto, la polizia va di casa in casa per indagare su quello che è successo alla “piccola Simpson”, i sospetti colpiscono i ragazzi e gli uomini del vicinato. I genitori di Lindy percorrono avanti e indietro tutto il quartiere devastati dalla sofferenza, in cerca di risposte, di testimoni o di una confessione da parte del responsabile. Quale padre o quale figlio tra conoscenti e amici ha violentato la loro bambina?