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Scappacuore

scappacuore

La casa di Valentina è accogliente, colorata e piccola. Davanti alla porta d’ingresso c’è uno zerbino raffigurante Babbo Natale. Valentina lo tiene lì tutto l’anno, insieme all’albero di plastica riciclata - accanto alla finestra del soggiorno - sia perché così non perde tempo ogni anno a smontarlo e rimontarlo, sia perché si tratta di due oggetti che le mettono allegria. Ci sono un piccolo soggiorno e una cucina giallo canarino e incastonata in una nicchia ricavata da un ripostiglio. Ai lati del divano del soggiorno, poi, ci sono due porte: una conduce alla sua camera e una a quella degli ospiti. Ed è proprio quest’ultimo spazio che Valentina ha deciso di affittare a un tizio che si ritrova seduto alla penisola della cucina il primo giorno dell’anno. Lui è Riccardo ed è arrivato la sera precedente, ma quando Valentina lo ha accolto, non era del tutto lucida. Aveva bevuto parecchio e aveva anche deciso di concedersi l’ultimissimo stravizio di fine anno, prima di dedicarsi a una vita ascetica: un tizio palestrato, gran fisico, poco cervello ma ottime prestazioni. Per concludere l’anno in bellezza, e per cominciare quello nuovo in maniera davvero nuova, a mezzanotte e dieci secondi ha inviato una mail al suo capo (anzi ex capo) nonché amante (anzi ex amante) nella quale ha comunicato le sue dimissioni, con effetto immediato. Ovviamente l’ex capo/ex amante la chiama proprio mentre Riccardo le sta spiegando di aver approfittato dei suoi biscotti al cioccolato ma, aggiunge, entro la giornata si recherà in un supermercato e riacquisterà ogni cosa. A Valentina non importa, però, perché ha deciso che anche da quel punto di vista la sua vita da oggi cambierà: basta farine raffinate, basta additivi, basta cibo spazzatura. Tyson, il gatto di Valentina che tende a difendere il suo territorio, ha già affondato gli artigli nella caviglia di Riccardo. Ma la ragazza tranquillizza il suo ospite: è sufficiente che non dia mai le spalle all’animale e che lo fissi negli occhi, per essere quasi certo di non venire attaccato…

Scappacuore o spaccacuore? In amore vince chi fugge o chi accetta il rischio di vedere il proprio cuore crepato e, magari, ridotto a brandelli da un amore sbagliato? A questi dilemmi, vecchi come il mondo, cercano di dare risposta i due protagonisti del romanzo breve di Lea Landucci, autrice, attrice e insegnante di improvvisazione teatrale fiorentina, curatrice del blog Chicklit Italia, in cui esprime la sua grande passione per i romanzi rosa. Valentina e Riccardo cominciano il nuovo anno all’insegna del cambiamento: lei si allontana da un lavoro che non le regala più emozioni, da un amore che ha finito per intossicarla e da uno stile di vita tutt’altro che sano; lui - musicista esperto di scale musicali così come di fuga dall’amore - si trasferisce a tempo determinato nella stanza degli ospiti che Vale ha deciso di mettere in affitto. I due non potrebbero essere più diversi e non si può dire che Tyson - il gatto di casa, altro importante protagonista della storia - rappresenti il miglior collante per far aderire tra loro due esistenze agli antipodi. Eppure, qualcosa accade e, se è vero che gli opposti si attraggono, Valentina e Riccardo scoprono a poco a poco una complicità e un affiatamento, da viversi assolutamente senza alcun coinvolgimento emotivo, sempre più profondi. Ma la vita, si sa, si diverte a complicare il gioco e a mescolare le carte. Quando il passato dei due si affaccia prepotente sulla loro quotidianità e la scompiglia, occorre guardare in faccia la realtà e trovare risposte a tutte le domande che fino a quel momento si è preferito ignorare. Con una prosa diretta, asciutta ed efficace; uno stile semplice ma di sicuro effetto, la Landucci riesce a catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime battute. Mostra uno spaccato di vita verosimile, nel quale viene facile calarsi, e affronta, tra le righe di una storia solo all’apparenza leggera, tematiche importanti - la discriminazione di genere e la violenza psicologica sono solo due esempi - che invitano a profonde riflessioni. Una lettura consigliata a chi sia alla ricerca, tra un sorriso e l’altro, di emozioni e sogni.