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Scar tissue

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Anthony Kiedis nasce a Grand Rapids, Michigan, nel 1962. Sua madre Peggy è una donna dolce e responsabile, che sbarca il lunario con un lavoro da impiegata in un ufficio contabile. Il padre John, al contrario, conduce una vita fatta di sballi tra la California e l’Europa. John non si può definire un uomo cattivo ma non è di certo fatto per la vita familiare e, a breve, diventerà una celebrità dello spaccio di Los Angeles, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Re del Sunset Strip”. Alla separazione dei genitori, Anthony va a vivere con Peggy, pur mantenendo un ottimo rapporto con l’adorato e mitizzato padre. Dopo le scuole elementari, il ragazzo decide di raggiungere John a Los Angeles, dove condurrà una vera e propria doppia vita: studente brillante in un esclusivo istituto privato di giorno e frequentatore dei festini più selvaggi in città la notte. Ed è così che, a soli dodici anni, Anthony viene iniziato all’utilizzo delle droghe proprio da John. La vita procede felice tra sballi e vandalismo, skate per le strade di periferia e qualche precoce esperienza sessuale. Ma oltre a quello di saper vivere una vita al limite, Anthony ha anche un notevole talento per la scrittura che gli insegnanti lo incoraggiano a coltivare in qualche maniera. Presto, il destino si presenterà alla porta con le sembianze di un ragazzino dai denti larghi di nome Mike che, nel giro di pochi anni, il mondo conoscerà col nome di Flea…

I Red hot chili peppers sono indubbiamente una di quelle band che ha avuto la capacità di sapersi muovere tra le varie fasi della musica rock senza subire particolari danni. Nonostante un avvicendamento di chitarristi che ha visto alternarsi giganti dello strumento come John Frusciante e Dave Navarro, il quartetto californiano è giunto ai giorni nostri in maniera quasi intatta, artisticamente parlando. Detrattori o meno, bisogna riconoscere che non tutti possono permettersi di produrre, in meno di quindici anni, tre pietre miliari come Blood sugar sex magik, Californication e By the way. Tra le pagine di Scar tissue si possono trovare almeno alcune delle spiegazioni alla base di un successo così devastante, tra le quali la più evidente è di sicuro che Anthony Kiedis è una rockstar purosangue, con tutto quello che ciò comporta. L’ex ragazzo del Michigan mette nero su bianco la storia di una vita vissuta, per molto tempo, a un soffio dal baratro, trovando sempre un appiglio per evitare lo schianto. Un libro sincero e avvincente che, come spesso capita nelle biografie dei miti della musica, ci pone davanti al dilemma della moralità. Tuttavia, Kiedis indugia forse una volta di troppo sugli aspetti più scabrosi dei propri trascorsi, risultando a tratti stucchevole e ridondante.