
Nel 1774 viene pubblicato il romanzo epistolare I dolori del giovane Werther. È un successo. Non è però di dominio pubblico il fatto che il suo autore, Goethe, si sia ispirato a un romanzo, sempre epistolare e sempre sui sentimenti di un giovane (in questo caso di una lei), pubblicato tre anni prima da una certa Sophie von La Roche: Storia della signorina Von Sternheim. Entrambe le opere diventano celebri in tutta Europa, rendendo immortali i loro autori. No, per la verità no. Se, tuttora, il romanzo di Goethe è un classico presente nelle biblioteche personali, di La Roche si è persa memoria. Prima scrittrice in lingua tedesca a sostenersi – economicamente – con le proprie pubblicazioni, Sophie von La Roche fonda inoltre una delle prime riviste femminili e cura un salotto letterario. Eppure, del suo romanzo non esiste nemmeno una traduzione in lingua italiana (in lingua sarda curiosamente sì). È di sicuro andata meglio – come memoria collettiva quantomeno – a Jane Austen, per non parlare di Agatha Christie. Di Aphra Behn, al contrario, prima scrittrice professionista inglese, spia, femminista, donna troppo indipendente e di successo per la sua epoca, non è rimasto alcun ricordo. Eppure, Virginia Wolf scrive su di lei: “Tutte le donne insieme dovrebbe cospargere di fiori la tomba di Aphra Behn, […] perché fu lei a conquistare loro il diritto di dire quello che pensavano”. Fortunatamente, con Selma Lagerlöf – prima donna a conquistare il premio Nobel per la letteratura nel 1909 – le cose sono cambiate. Da allora le autrici hanno avuto pari riconoscimento dei colleghi maschi nelle competizioni letterarie. No, forse anche in questo caso la realtà è un po’ diversa, se dal 1901 ad oggi le vincitrici del premio Nobel per la letteratura rappresentano solo il 12% sul totale…
Con uno stile ricco di verve, un’impaginazione semplice ma chiara, una grafica divertente da graphic novel, Scrittrici! fornisce una panoramica del mondo artistico femminile per quel che riguarda la scrittura, con l’intento di restituire alle donne la giusta importanza, o anche semplicemente la visibilità di cui non hanno goduto o che hanno perduto. Prima autrice di questo saggio tutto al femminile è la poetessa Saffo, vissuta all’incirca nel 600 a.c. ed unica rappresentante della categoria davvero per troppo tempo, quantomeno nel mondo cosiddetto occidentale. Un percorso irto d’ostacoli, quello delle donne, che nel corso dei secoli hanno dovuto conquistare da sole il diritto di esporre le proprie idee e lottato per fare della scrittura la loro professione in società dove hanno sempre ricoperto ruoli secondari, raramente reputate all’altezza dei loro colleghi. Ecco perché questo spiritoso saggio letterario si ripromette di concentrare l’attenzione non tanto sui prodotti della creatività femminile, quanto sulla vita che le loro autrici hanno vissuto. Il libro, che per naturale necessità si dichiara non esaustivo, presenta le scrittrici in ordine cronologico. Le loro opere sono collocate su un’utile linea temporale che segue in parallelo gli accadimenti storici e i momenti chiave che hanno avuto un’influenza nella vita delle donne, al fine di fornire un quadro generale della società in cui le autrici sono vissute. Le pagine sono inoltre arricchite da interessanti infografiche che illustrano la trama dei romanzi, le categorie letterarie e forniscono informazioni ad hoc utili a contestualizzare. Divertente il “gioco della carriera” sotto forma di gioco dell’oca e la sezione “Dritte per fare conversazione” che raccoglie piccole perle di curiosità.