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Scrivere per emozionare

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Scrivere può sembrare un’attività entusiasmante, un gioco da ragazzi, qualcosa di facilmente affrontabile. Le parole affascinano, il flusso della storia cattura, le idee e l’entusiasmo sembrano attribuire all’autore un potere infinito, creativo e immaginifico. Quasi un delirio di onnipotenza. Ma la verità è che scrivere è un’attività complessa, soprattutto quando si smettere di scrivere per se stessi, chiusi nel proprio ego autoreferenziale, e si inizia a scrivere per il lettore, come d’altronde insegna Ernest Hemingway. Infatti, scrivere per il prossimo significa doversi calare in una dimensione caratterizzata da un obbligo ben preciso, quello di emozionare il lettore, di sfondare la barriera della diffidenza e di farsi sangue, lacrime, sorriso e materia palpitante di tutti coloro che poseranno gli occhi su quelle parole. Ed è proprio questo l’obiettivo che si propone Karl Iglesias nel suo libro, opera capace di sviscerare i segreti della narrazione e di enuclearne le tecniche migliori alla luce proprio di tale obiettivo - e ciò di emozionare e commuovere il lettore. L’autore dedica nitide e precise pagine alla costruzione della storia e dei personaggi, al perfezionamento dello stile a seconda dei diversi fini narrativi perseguiti e alla trama che deve essere intessuta meticolosamente per non lasciare nulla al caso…

In questo volume, in grado di affascinare sia il profano che lo scrittore più avveduto, si evidenzia la grande importanza dell’idea sottesa alla narrazione che deve essere potente e capace di sostenere l’intera impalcatura narrativa. Si evidenzia, altresì, il ruolo saliente dei personaggi che sono il vero motore della storia e vanno costruiti sapientemente e colti nel loro crescere e divenire. Non meno importanza è riservata alle descrizioni e alle tecniche migliori per renderle avvincenti e calzanti senza annoiare o interrompere il flusso della narrazione. Scrivere per emozionare. La storia, la trama, i personaggi, lo stile sorprende per la sua precisione e meticolosità nell’enucleazione delle singole tecniche narrative. E ancora, grande spazio è dedicato ai luoghi, al tempo, alla dimensione esteriore e interiore del mondo costruito quale palcoscenico della storia. Quest’opera trova la propria forza nella capacità di sezionare la narrazione. Infatti essa la scompone, ne offre un affresco al microscopio e permette al fruitore di apprendere ogni singolo filo dell’ordito di cui si compone l’arte del raccontare. Si tratta di un libro che si presta certamente a più livelli di lettura. Può leggersi come un manuale specialistico ma anche come un testo divulgativo, come una guida per il lettore o come un dispensario rivolto a chi è scrittore o vuole diventarlo. Affascina e istruisce, guida e forma.