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Se domani ti arrivano dei fiori

Se domani ti arrivano dei fiori

In procinto di separarsi Beatrice e Luigi, coniugi quarantenni, decidono di confrontarsi, raccontandosi la loro storia, dal suo esordio lungo gli avvenimenti, i fatti, i pensieri che l’hanno condotta alla fine, al distacco. Luigi è un giovane proveniente da famiglia di gente umile che vuole rivoluzionare il mondo, è scomposto, scapigliato e conquista Beatrice giovane bella e proveniente da una famiglia agiata alla quale Luigi fa fatica a credere di poter anche solo piacere. Troppa la distanza tra loro, ma forse è proprio quella diversità che li tiene avvinti. Quando Luigi decide di voler entrare nel mondo da cui proviene Beatrice, perché prova invidia e si sente sminuito, la loro relazione di disfa, si perde, marcisce incancrenita dai silenzi, dalle incomprensioni che si trasformano in odio, fino a desiderare di cancellare e distruggere la loro unione...

Se si è letto Massimo Recalcati di Mantieni il bacio si ha un’idea precisa di cosa avviene in questo breve romanzo di Alida Airaghi. Si vede tutto il percorso che porta dalla nascita di un amore alla sua fine, si respira la violenza che lo annienta e lo distrugge. Il romanzo condensa – commuovendo - la storia di questi due amanti che si sono sentiti felici, rapiti, che, fino a che sono rimasti chiusi nel loro mondo fatto del loro noi, hanno sentito e vissuto l’altro come un dono. La forza del loro amore è palpabile, come la violenza e l’odio generato dalla sua fine, quando non hanno saputo evolversi, quando si sono fatti schiacciare dal mondo esterno, quando lo hanno fatto intromettere fra di loro. L’equilibrio era proprio la diversità, era quello a tenerli saldi e protetti. Molto forte la scelta stilistica di presentare le esternazioni dei due coniugi alternandole anche graficamente, con font diversi e su pagine opposte che ancora di più delimitano, staccano, separano, dando l’idea della distanza che si è creata tra loro, due mondi opposti, in lotta tra di loro. Il linguaggio è pregnante, aggressivo e rabbioso in alcuni punti con accostamenti inconsueti di parole, senza le virgole come a seguire l’eloquio. A volte invece, rallenta, diventa triste spoglio, quasi infelice. Dai primi momenti concitati dell’inizio del confronto si passa a una prosa più distesa, malinconica quando i due parlano del passato felice e si studiano, si chiedono, guardandosi dentro, cosa abbia ucciso il loro amore. Una narrazione impietosa, inquieta che arriva dentro il lettore come uno stiletto, un dolore acuto, un dispiacere pregnante e abbrutente. Un romanzo che non può che lasciare un forte sapore amaro in bocca.