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Se l'Italia

Se l'Italia
Se Roma l’avesse fondata Remo? Se Catilina avesse vinto lo scontro con Cicerone? Se le isole britanniche fossero state interamente conquistate da Settimio Severo? Se Attila avesse invaso l'Oriente invece dell'Occidente? Se Corradino di Svevia avesse vinto la battaglia di Tagliacozzo? Se Dante non avesse scritto la Divina Commedia? Se fosse riuscito il colpo di stato del Doge Marino Falier? Se Cristoforo Colombo avesse scoperto il Nuovo Mondo finanziato dai banchieri genovesi? Se Leonardo da Vinci non avesse fatto il pittore? Se Papa Alessandro VI non fosse morto e Cesare Borgia fosse diventato Re d'Italia? Se Napoleone III fosse rimasto innamorato della Principessa di Belgioioso? Se il Granducato di Toscana non avesse aderito al Regno d'Italia? Se l’esercito italiano fosse giunto a Trento nel 1917? Se gli italiani avessero occupato Malta? Se Mussolini fosse stato ucciso dopo l’udienza con il re il 25 luglio? Se il Grande Torino non fosse perito a Superga? Se Enrico Mattei non fosse morto nell’incidente aereo di Bascapé? Se l’attentato a Papa Wojtila fosse riuscito? Se l'Unione Europea fosse stata realizzata quindici anni prima?
Diciannove ipotesi in forma di racconto raccolte in una specie di “manuale” di storia alternativa italiana. L'ucronìa (anche detta storia alternativa o allostoria, e nei Paesi anglosassoni nota, soprattutto nell’ambito fumettistico, come “what if?”) è una forma narrativa che esplora un mondo in cui la storia si è differenziata dalla storia comunemente conosciuta, e nella quale lo scrittore procede sostituendo a degli eventi storicamente avvenuti altri eventi ipoteticamente possibili, ipotizzando le conseguenze future di un preciso avvenimento storico andato diversamente. Esempi più o meno illustri e più o meno conosciuti di romanzi ucronici affollano gli scaffali delle librerie da almeno un secolo, da La svastica sul sole di Philip Kindred Dick a Fatherland di Robert Harris. Il re dell’italian way all’ucronìa è senza dubbio Mario Farneti, che col suo controverso ciclo dell’Impero d’Occidente ha immaginato un Mussolini trionfatore contro l’Unione Sovietica e un XXI secolo italiano all’insegna del fascismo. Farneti quindi non poteva mancare in questa bella antologia pubblicata da Vallecchi, e il suo racconto (quello sulla rivoluzione guidata da Catilina) è uno dei più efficaci e suggestivi. Ma a Farneti si affiancano alcuni tra i più bei nomi della narrativa fantastica italiana, da Danilo Arona a Danilo Arona, da Luigi De Pascalis a Alessandro Bottero. L’idea è quella di raccontare 19 possibili Italie, fotografate nel compiersi di snodi storici essenziali o in un futuro da questi snodi pesantemente modificato. Operazione affascinante e perfettamente riuscita, pur con un’ovvia eterogeneità di stili, approcci e qualità nei racconti selezionati. Da segnalare il Dante detective che da anni ha fatto la fortuna di Giulio Leoni, l’affresco militare e politico di Errico Passaro e l’ammaliante intrigo rinascimentale di Luigi De Pascalis.