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Sei tu la mia ossessione

Sei tu la mia ossessione

Svezia, Solna, ospedale Karolinska. Pål è ricoverato nel reparto di chirurgia. Accanto al letto siede sua madre, intenta a lavorare a maglia. Al posto della gamba sinistra di Pål, che i medici hanno tentato di salvare senza successo, c’è un moncone di venti centimetri. Eppure, nonostante tutto, nonostante il dolore, Pål non ha rimpianti. Il terribile periodo appena trascorso è stato, forse, il più bello della sua vita. Pål era tornato a vivere, a vivere davvero, dopo quanto accaduto alla moglie Sara-Kajsa. Dopo anni in cui era stato solo capace di sopravvivere. Tutto era cominciato una mattina di metà agosto, Pål lavorava ancora ai tornelli della metropolitana. Alla sua guardiola si era presentata una donna sorridente, vestito leggero allacciato in vita, capelli a coda di cavallo: Iris Lanning... L’estate è agli sgoccioli e già sulla metropolitana non si trova posto, a breve si starà stretti anche in piedi. Iris si appoggia con la schiena alla parete di vetro per tenersi in equilibrio, tira fuori il telefono. Legge gli ultimi messaggi ricevuti su Tinder, scorre il feed di Instagram, gioca a Dot Spinner cercando di battere il proprio record. Non vuole lasciare spazio ai pensieri. Non è tornata a casa per l’estate, anche se sua madre le aveva chiesto di farlo. Suo padre, le aveva assicurato, stava passando un buon periodo, ma Iris non le aveva creduto. Troppe volte l’aveva delusa in passato. Era rimasta in ufficio fingendo di lavorare, aveva letto e fatto lunghe passeggiate sulla costa. Ora che l’estate è finita, Iris deve ricominciare a lavorare e a pianificare con cura le spese. È difficile andare avanti, soprattutto da quando Magnus l’ha lasciata ed è tornato dalla moglie, cancellando definitivamente Iris dalla sua vita...

“Il vero amore non finisce. Resiste nonostante quello che l’altra persona sente e fa, altrimenti non è amore. Il vero amore non chiede di essere reciproco e ricambiato, porta a desiderare l’altro senza pretendere nulla in cambio. Il vero amore è starsi vicini. O cosa?”. Questo è l’amore secondo Pål, protagonista dell’ultimo romanzo della giornalista e scrittrice svedese Ninni Schulman. Un sentimento senza riserve, indistruttibile, incorruttibile. Ma cosa succede quando il desiderio si tramuta in ossessione, quando lo “starsi vicini” diviene invasione, quando l’amore lascia spazio alla paura? È questo il limbo in cui si muovono i protagonisti di Sei tu la mia ossessione, accomunati da un vissuto doloroso e da un presente colmo di insoddisfazione e solitudine. Iris si accontenta di un lavoro mediocre, osserva la vita scorrere attraverso lo schermo del suo cellulare, ha alle spalle un rapporto fallimentare con un uomo sposato e teme di scoprire, un giorno, i segnali di una pesante eredità genetica. In Pål troverà il premuroso compagno che ha sempre desiderato avere accanto a sé, qualcuno che sembra capirla nel profondo. Una storia d’amore intensa e passionale, quasi troppo bella per essere reale. E infatti l’incanto non tarda a incrinarsi, mutando rapidamente in una fiaba nera, sinistra e claustrofobica. La Schulman utilizza con abilità espedienti atti a tenere alta e costante la curiosità del lettore: l’anticipazione della tragedia sin dalle primissime righe; la ricostruzione della storia, tassello dopo tassello, attraverso la scelta di saltare tra passato e presente alternando i punti di vista di Pål – che si confessa in prima persona dal suo letto d’ospedale – e Iris – il cui racconto si dipana in terza. Le due narrazioni, concatenate e spesso contraddittorie, sviano il lettore e lo inducono, anche grazie ad una narrazione pulita ed efficace che dissemina indizi e false piste all’interno dei brevi capitoli, a girare pagina con voracità per dissipare il dubbio: chi è il vero carnefice, chi la vittima? Chi è, a conti fatti, il “tu” del titolo, l’oggetto dell’ossessione? Realtà e paranoia si mescolano in un nodo indistricabile, i segreti di Pål e Iris vengono pian piano svelati sino ad un finale in cui ogni dettaglio troverà la propria collocazione. Un thriller psicologico ben costruito e molto agile, da leggersi tutto d’un fiato.