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Semplicemente perfetto

Semplicemente perfetto

Albert e Eirin si conoscono ormai da trentasette anni, da quando quel primo giorno all’Università si sono trovati immersi in un mare di facce sconosciute. Da allora non si sono più lasciati. Entrambi sono ancora giovani e presi dalle rispettive carriere, lui è uno stimato professore universitario, lei è una biologa marina di fama internazionale. Conducono la loro esistenza attraversando ogni stadio della vita matrimoniale rilassati e convinti che nulla potrà turbare il loro equilibrio. Invece la vita come sempre arriva a sconvolgere i piani e mentre Eirin si trova in Australia per un importante congresso, Albert riceve una notizia che lo getterà nello sconforto. Solo, impaurito, cerca riparo alla Casetta delle Fiabe, la casa sul lago che ha costituito per tutti loro, ancora da prima di sposarsi, un posto magico e meditativo. Qui, in preda alla disperazione, Albert scrive i suoi ricordi tornando ai primi tempi con Eirin, alla nascita del figlio, alla nipotina, al suo tradimento mai confessato, quasi una sorta di addio da lasciare alle persone che ama. Si rende conto che è solo con la scrittura che riuscirà a fare chiarezza sui suoi sentimenti, prima che ogni cosa venga travolta…

Per trovare la risposta alla grande domanda Albert si rende conto di dover prima di tutto capire l’Universo. È lui la voce narrante, un uomo forte e fragile allo stesso tempo. Fa da sfondo al romanzo il paesaggio della Norvegia, con i boschi, il lago e la casa delle fiabe chiamata da loro così dalla prima volta che l’hanno visitata. È Albert la voce narrante, un uomo forte e fragile allo stesso tempo. Jostein Gaarder in questo breve romanzo affronta temi universali quali amore, paura, coraggio e morte che convivono nello stesso animo. Torna ad interrogarsi sul senso ultimo della nostra esistenza e travolge il lettore in poche righe facendolo passare dalla disperazione alla speranza. Con uno sguardo alle molecole, le macromolecole e gli atomi ci accompagna nel mondo dei corpi celesti per arrivare ad equipararli alla nostra stessa vita, perché “se l’energia fosse stata diversa in uno delle quattro interazioni fondamentali – gravitazionale, nucleare forte, nucleare debole e elettromagnetica –, il nostro universo sarebbe nato sterile, privo di vita e di corpi celesti. Le forze fondamentali della natura, e una lunga serie di cosiddette costanti fisiche, hanno raggiunto quel semplice grado di perfezione che ha consentito agli atomi, alle stelle e a noi di nascere”.