
Jerome DeBillier è l'unico parente ancora in vita del dodicenne Bob e di sua sorella minore Marie Claire. Di lui i ragazzi sanno solo che vive a New York, che ha un aspetto poco raccomandabile (lo si capisce da quell'unica vecchia foto in cui compare) e che di mestiere fa lo spacciatore di droga. Marie Claire però è sicura che, al di là delle apparenze, lo zio Jerome sarebbe ben felice di occuparsi di lei e di suo fratello e Marie Claire Wazhashnoos detta il Ratto - il suo nome nativo nella lingua degli indiani significa “piccolo roditore” - non sbaglia mai. È capace di vedere nel futuro: ha previsto con qualche giorno d'anticipo la morte di suo padre, l'ira di un fulmine su una sua odiosa compagna di scuola e la triste sorte della sua amica Felicia, uccisa da un ignobile pedofilo. Il Ratto non ha nessuna intenzione di finire fra le grigie mura di un orfanotrofio e ha quindi deciso che per lei e per Bob è giunta l'ora di lasciare Winnipeg e partire verso la Grande Mela, alla ricerca dello zio. Chissà che vita emozionante avrà uno spacciatore! I due DeBillier passeranno la frontiera grazie a Joey, un italoamericano che fa contrabbando di sigari Montecristo; mangeranno aragoste in un ristorante esclusivo con Iceman il rapper; insceneranno splendide truffe nei pressi di Broadway e cercheranno zio Jerome in ogni zona di New York, dal Bronx alla Quinta Strada...
Dopo un passato burrascoso trascorso tra l'istituto di correzione e il riformatorio, Gregory Hughes esordisce con Sganciando la luna dal cielo, un romanzo itinerante, avventuroso e pieno di idee non convenzionali. Una galleria variopinta di personaggi complessi anima le pagine di questo libro: avvocati radiati dall'albo, vecchi imbroglioni, turisti che si lasciano abbindolare, mendicanti e truffatori. Su tutte queste personalità - alcune sono costruite così bene che fanno pensare a Hughes come un ad nuovo e talentuoso Charles Dickens - spicca quella di Marie Claire. Consumatrice compulsiva di cappuccino e attrice nata, il Ratto è una splendida bambina prodigio che conosce a perfezione lo spagnolo, il francese e naturalmente l'inglese; riesce ad imitare qualsiasi accento e, correndo verso il pericolo come se si trattasse di salire su una giostra, trasmette una gioia di vivere e un senso di libertà che contagia chiunque le stia attorno - e naturalmente anche il lettore. Proprio quando ci si è affezionati completamente a questo personaggio si comincia ad intuire che il dono della preveggenza del quale è dotato ha ben poco di sovrannaturale ed è molto meno luccicante di quel che appare: un particolare spiazzante e doloroso che ha però il pregio notevole di regalare ancor più spessore alla storia e di saldare in modo indissolubile l'invidiabile rapporto tra i fratelli DeBillier. Hughes era finito al riformatorio per aver rubato un'auto, speriamo che la smetta con i furti e che continui invece a coltivare la scrittura, arte nella quale è davvero capace.
Dopo un passato burrascoso trascorso tra l'istituto di correzione e il riformatorio, Gregory Hughes esordisce con Sganciando la luna dal cielo, un romanzo itinerante, avventuroso e pieno di idee non convenzionali. Una galleria variopinta di personaggi complessi anima le pagine di questo libro: avvocati radiati dall'albo, vecchi imbroglioni, turisti che si lasciano abbindolare, mendicanti e truffatori. Su tutte queste personalità - alcune sono costruite così bene che fanno pensare a Hughes come un ad nuovo e talentuoso Charles Dickens - spicca quella di Marie Claire. Consumatrice compulsiva di cappuccino e attrice nata, il Ratto è una splendida bambina prodigio che conosce a perfezione lo spagnolo, il francese e naturalmente l'inglese; riesce ad imitare qualsiasi accento e, correndo verso il pericolo come se si trattasse di salire su una giostra, trasmette una gioia di vivere e un senso di libertà che contagia chiunque le stia attorno - e naturalmente anche il lettore. Proprio quando ci si è affezionati completamente a questo personaggio si comincia ad intuire che il dono della preveggenza del quale è dotato ha ben poco di sovrannaturale ed è molto meno luccicante di quel che appare: un particolare spiazzante e doloroso che ha però il pregio notevole di regalare ancor più spessore alla storia e di saldare in modo indissolubile l'invidiabile rapporto tra i fratelli DeBillier. Hughes era finito al riformatorio per aver rubato un'auto, speriamo che la smetta con i furti e che continui invece a coltivare la scrittura, arte nella quale è davvero capace.