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Siamo come scintille

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Andrea sorride spesso quando fa la doccia. È stata lei stessa a imporre all’architetto di realizzarla come una specie di grotta dalle pareti di pietra grezza. Il questo modo ha la sensazione di lavarsi sotto una cascata naturale. È sufficiente che chiuda gli occhi per sentirsi al centro di un bosco, circondata da alberi le cui cime sfiorano il cielo. Dopo la doccia Andrea si veste, fa colazione e fa partire Ocean Eyes di Billie Eilish. All’improvviso, dal pavimento della sala spunta un fungo: è sua madre, che vuole sapere se torna a pranzo. I suoi genitori abitano sotto di lei e a collegare i due appartamenti è una scala a chiocciola che sfocia in un buco circolare nel suo pavimento. Sua madre si fa vedere piuttosto spesso, mentre Leonardo Monetti, medico chirurgo - suo padre - è un fungo che non spunta mai. Andrea, detta Scià, ha sedici anni, ha un fidanzato di nome Caterino - se non fosse per quella “a” in più, sarebbe un simpatico anagramma di cretino - ed è una instapoet da due milioni di followers. Nessuno, però, sa esattamente come sia fatta, perché di sé, quando declama i suoi versi attraverso i social, mostra soltanto un’ombra. E un’ombra è diventata anche la vita di Gregorio, che possiede una Porche 911 a ricordargli che, una vita fa, anche lui ha avuto il suo momento di splendore. Gregorio è uno scrittore e a venticinque anni ha pubblicato un libro che ha rappresentato un successo editoriale senza precedenti. Peccato però che ora Gregorio di anni ne abbia cinquantacinque e, negli ultimi trent’anni, non sia riuscito non solo a eguagliare quell’antico successo, ma neppure ad avvicinarcisi. Qualche comparsata in TV come opinionista e stop. Ruben Grigoryan, il suo agente, prova a cercare qualche buona proposta per lui, ma fino a ora tutto si è risolto in un nulla di fatto. Ora, tuttavia, pare che qualcosa di buono alla fine bolla in pentola: si tratta di una collaborazione che ha a che fare con una specie di poetessa, una ragazza giovane molto nota tra i coetanei che sta organizzando il suo primo tour di spettacoli reading su alcune spiagge italiane ed è alla ricerca di un ghostwriter. Ah, pare che la ragazza fino ad ora si sia mostrata al suo pubblico solo attraverso un’ombra…

Luigi Garlando – firma importante della “Gazzetta dello Sport” – sa parlare ai ragazzi. Non è un caso che il suo Per questo mi chiamo Giovanni sia uno dei libri più adottati e letti nelle scuole. Con la storia di Scià e Gregorio, protagonisti di quest’ultimo romanzo, conferma la sua capacità di cogliere le tematiche che interessano le nuove generazioni e di affrontarle servendosi di un linguaggio e uno stile capaci di catturare la loro attenzione. Adolescenza, utilizzo dei social, letteratura – nello specifico la poesia – sono i temi trattati nel romanzo, che si pone l’ambizioso obiettivo di accostare due generazioni apparentemente agli antipodi, e lo fa andando alla ricerca di un linguaggio che diventi terreno comune a entrambe. Scià, un’adolescente capace di attirare oltre due milioni di follower grazie alla sua attività di instapoet, è una ragazza come tante, afflitta dalle stesse ansie e dalle stesse paure dei suoi coetanei. Quando va alla ricerca di un ghostwriter che sappia mettere per iscritto le sue esperienze da influencer, si imbatte in Gregorio, tipico rappresentante di una generazione adulta per la quale il linguaggio dei giovani pare incomprensibile. L’incontro tra due realtà tanto diverse potrebbe sfociare in un disastro. Invece, pian piano, attraverso il terreno comune rappresentato dalla poesia e dai messaggi che essa trasmette, i due protagonisti si tendono uno verso l’altro, mostrano curiosità per i reciproci mondi, abbassano i muri dietro i quali si sono nascosti per leccare le ferite che la vita ha loro inferto e si riconoscono. E mentre vecchie e nuove esperienze si uniscono, vecchi e nuovi linguaggi si mescolano, per dar origine a un modo di comunicare del tutto originale – pur se con radici vecchie di secoli – e decisamente efficace, capace di racchiudere in un unico abbraccio sentimenti universali – l’amicizia, il rispetto, la paura di cadere, la diffidenza, l’amore – che non hanno età. La poesia si fa speranza e portatrice di bellezza in una storia fresca e molto ben strutturata che mostra un possibile punto d’incontro tra due generazioni.