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Sono arrivato in ritardo perché...

Sono arrivato in ritardo perché...
Quante volte anche da adulti utilizziamo la frase “Sono arrivato in ritardo perché…” per giustificare un ritardo sul lavoro, a un appuntamento, a casa, a una festa…  e non sempre le motivazioni offerte sono reali. In questo caso, però, i due autori riescono a inventarsi delle scuse a dir poco… pazzesche! O meglio, è il bambino protagonista della storia ad offrirne di veramente strane per giustificare il suo ritardo (l’ennesimo!) a scuola: “Le formiche giganti hanno mangiato la mia colazione… Un enorme gorilla ha scambiato il bus della scuola per una banana… Sono precipitato in una palude dove ho dovuto vedermela con uno strano blob…”, anche se alla fine la maestra non crederà a nulla di quanto ascoltato.
A un anno di distanza dal libro Non ho fatto i compiti perché…, Davide Calì e Benjamin Chaud tornano con un’altra spassosa storia a cui pare farà seguito anche una terza uscita, visto che l’editore americano ha pensato di farne una trilogia dopo il successo del primo volume.  Una copertina molto esplicita, con un grosso gorilla che solleva per lo zaino un bambino che sta andando a scuola, illustrazioni colorate a tutta pagina che fanno ridere e divertire il lettore e testo ironico scritto in basso, in una consonanza tra parole e immagini che aumenta, se possibile, il senso del ritmo della storia. Davide Calì è fumettista, illustratore e autore di moltissimi libri pubblicati in vari paesi del mondo e ha già ottenuto diversi riconoscimenti internazionali; Benjamin Chaud è un illustratore francese, all’attivo già diverse pubblicazioni importanti. Fondamentale lettura per lo studente che avesse bisogno di alcuni strabilianti suggerimenti nei momenti di difficoltà, ma altrettanto divertente per un genitore  che potrà ricordare di essere stato, un tempo, un alunno ritardatario e/o per un insegnante che potrà  iniziare (magari!) una lezione leggendone alcune pagine. Un libro per accrescere l’abilità nel raccontare, nel disegnare e, soprattutto, nel sognare.