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Soste forzate

Soste forzate

Lavorano entrambi in un centro commerciale. Lui è commesso della libreria, lei sta alla cassa del supermercato. Si sono conosciuti in fila, uno dietro l’altra, con la tovaglietta di carta poggiata sul vassoio di plastica color legno, in mensa. La loro prima conversazione è stata, ovviamente, sul cibo. Lei aveva optato per un’insalata mista, rigorosamente senza sale per evitare l’ipertensione, di cui soffre sua madre. Lui aveva scelto petto di pollo condito unicamente con olio extravergine di oliva. Hanno scoperto subito di avere una passione comune: amano andare per trattorie e ristoranti a gustare pietanze e ad annaffiarle con un buon calice di vino. Ora, a un anno da quel primo incontro, Arianna e Massimiliano fanno coppia fissa e continuano a praticare insieme il loro hobby preferito: mangiare fuori... Ha fatto mille lavori. È stato gommista, muratore, giardiniere, elettricista. Sa come si fanno le scarpe e le lampadine; conosce ogni segreto a proposito di elettrodomestici e merendine. A un certo punto si è stufato ed è diventato Mago Arturo. La sua locandina recita “Mago Arturo e vai sul sicuro”. E si tratta proprio di lui, Arturo Lombardelli, trentotto anni, fidanzato da sempre con Lara, un mutuo da pagare e un cane. Due cose ha capito da quando esercita questa professione: tutti hanno voglia di sapere cosa accadrà nel loro futuro e, se lasci intendere di sapere cosa potrà succedere, la gente ti ricopre di soldi e tu hai davvero svoltato... Adelaide vive sola e la cosa non la deprime affatto. Non deve condividere divani o letti con alcuno; non è obbligata a sentire rumori gastrici o odori sgradevoli. Preferisce di gran lunga avere la radio o la TV come compagni di vita. O, al limite, il muro. La sua amica Liliana, che ha cinque anni più di lei, le ha parlato di un sito per conoscere nuove persone. Si chiama Tinder. Adelaide, incuriosita, si iscrive. Dopo qualche giorno, Riccardo la contatta. Sostiene di essere biondo e muscoloso. Ha quattro anni meno di lei e dichiara senza remore la sua passione per le donne mature...

Una nuova prova brillantemente superata per Giulio Natali - l’autore di Corridonia che ha girato il mondo e ama il rock - che, dopo Questioni di testa, prende per mano il lettore e lo conduce alle diverse fermate di un’ipotetica metropolitana cittadina, in cui ad ogni stop corrisponde una sensazione, uno stato d’animo, un personaggio da scoprire, una breve storia. Ventinove immagini da ciascuna delle quali traspare l’esigenza del raccontare, che si fa quasi necessità fisiologica. Fin dalla storia d’attacco, rapida e con una struttura solida, Natali mostra come il suo stile sia privo di retorica e lasci al lettore, attraverso la sua elaborazione personale, il compito di interpretare ogni situazione. Le vicissitudini di un pacifista che vorrebbe fare il militare e si mostra quindi indeciso; un apparente dialogo tra un dottore e un paziente che nasconde invece un finale sorprendente; un’incursione nel mondo dei social in generale e di Tinder nello specifico; una Maria che deve dividere la scena con un San Giuseppe che pesa centosei chili. Narrazioni brevi, scritte con uno stile asciutto, lucido. Racconti di vita quotidiana che mostrano lo spaccato di esistenze fatte di piccole cose, le sole capaci di dare un senso alla vita. Azzeccatissima la metafora delle stazioni della metropolitana, soste – appunto - che corrispondono ad altrettante esigenze e desideri con cui ogni lettore si è misurato, almeno una volta nella vita. Che si tratti del rapporto tra vicini di casa, di un incidente, di un trasferimento o della convivenza con un gatto poco importa. Ogni situazione è il ritratto di esistenze ordinarie e imperfette e, proprio per questo, più reali e sincere. Il desiderio che si prova, scorrendo le pagine di questo prezioso volumetto, è quello di passare velocemente da una stazione all’altra, per scoprire la nuova istantanea di una società impaurita e piuttosto indifesa. Contesti, soggetti e punti di vista diversi che hanno tuttavia in comune l’attenzione per i dettagli e la suggestione dell’immedesimazione, quella capace di suscitare stupore di fronte alla grandezza delle situazioni più semplici e quotidiane.