
Agatha Mary Clarissa Miller nasce il 15 settembre 1890 a Torquay, località balneare che si affaccia sulla costa meridionale dell’Inghilterra. È la terza di tre figli: Margareth Frery è nata dodici anni prima e, come molte sorelle maggiori, in famiglia è considerata quella perfetta, per molti è un genio; il fratello Montant, invece, è nato circa un anno dopo Margareth, ma risulta essere un buono a nulla, molto pigro e per niente affidabile. Agatha è dunque la piccola di casa. Il padre Fred, agente di cambio di origine americana, muore quando lei ha solamente 11 anni. Di lui si dice, comunque, che non fosse particolarmente incline ai doveri familiari, ma fosse più che altro attratto dal gioco delle carte e dagli affari. La madre Clarissa, britannica, si occupa direttamente della sua istruzione, assieme ad alcune governanti, e non le fa mai frequentare una scuola.
È il 1906 quando Agatha si trasferisce a Parigi ed inizia a studiare canto. La sua più grande aspirazione in quel momento, infatti, è diventare cantante lirica, ma quando vede che i risultati scarseggiano torna in Inghilterra, dove inizia a scrivere romanzi sentimentali e biografie, usando uno pseudonimo: Mary Westmacott. Ma la fortuna di questi scritti non sarà quella dei romanzi gialli. Poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale conosce il giovane tenente inglese Archibald Christie. I due si innamorano e si fidanzano. Si sposeranno la vigilia di Natale del 1914 e cinque anni dopo avranno una figlia, Rosalind. Quando scoppia la I Guerra Mondiale, la Christie si trova a lavorare come infermiera dell’ospedale di Torquay. Questa esperienza le permetterà di conoscere veleni, medicinali e sostanze utili per dare la luce al suo primo romanzo giallo: Poirot a Styles Court, frutto pare di una scommessa con la sorella che l’avrebbe sfidata a scrivere e farsi pubblicare un romanzo giallo. Da quando la Christie termina la scrittura a quando riesce a trovare un editore che pubblichi il libro passano cinque anni e numerosi editori si rifiutano di pubblicare il suo lavoro. Proprio quando la speranza sta per spegnersi, la strada di Agatha Christie incrocia quella di John Lane, editore londinese che decide di pubblicare il romanzo dapprima negli Stati Uniti poi, verificatone il buon successo, l’anno successivo anche in Gran Bretagna.
A fortuna professionale non corrisponde però fortuna nella vita privata: nello stesso anno - è il 1926 - perde la madre, scompare in preda ad un’amnesia (e in molti – critici e giornalisti - giudicheranno questa vicenda una mera trovata pubblicitaria), viene ritrovata nell’Inghilterra del nord e il marito chiede il divorzio poiché si è innamorato della sua segretaria. Durante un viaggio in Mesopotamia conosce Max Mallowan, un archeologo che sposa non molto tempo dopo, nonostante decida di mantenere il cognome del primo marito per ragioni squisitamente commerciali. È in questi stessi anni che, dopo un periodo di depressione in cui pubblica opere minori, nasce il personaggio di Miss Marple e la scrittrice crea i suoi più grandi capolavori, che la fanno conoscere e amare in tutto il mondo, tra cui Assassinio sull’Orient Express e Dieci piccoli indiani. È come se il nuovo amore, di 14 anni più giovane di lei, le avesse donato una nuova linfa vitale. Di lui la giallista ha detto che grazie alla sua professione sarebbe stato l’uomo ideale: più lei invecchiava, più lui si interessava a lei. Persino la regina Mary, per il suo ottantesimo compleanno, le chiederà di comporre una commedia e il 25 novembre 1952 al New Ambassords di Londra va in scena Trappola per topi. Intorno ai 60 anni comincia a scrivere La mia vita, l’autobiografia che terminerà quindici anni dopo dichiarando di essere soddisfatta per aver fatto ciò che da sempre aveva voluto, raccontando non tutto, ma solo ciò di cui ha voglia di ricordarsi, in particolare in merito alla sua famiglia. Un anno prima della sua morte fa pubblicare Sipario, romanzo in cui l’investigatore belga Hercule Poirot muore. È il 12 gennaio 1976 quando la regina indiscussa del giallo si spenge a Wallingford, nella sua villa di campagna e viene sepolta nel villaggio di Cholsey. Di lei si è detto che, dopo Lucrezia Borgia, sia stata la donna che ha vissuto più a lungo a contatto con il crimine. Due anni dopo, Max Mallowan verrà sepolto con lei.