
Richard Wagner, nella sua opera Il vascello fantasma, ha riprodotto il canto del mare. Un mare in cui pochissimi temerari sfidano la sorte e si avventurano con sprezzo del pericolo in un ambiente popolato da creature spaventose ma soprattutto da uomini senza scrupoli. Un’epoca in cui i motori non esistono ancora e la navigazione è solamente a vela. Ignorando la rotondità della Terra, per tutti il mare rappresenta semplicemente il caos liquido. In moltissimi hanno tentato di arricchirsi cercando fortuna in lidi lontani e così, in brevissimo tempo, Haiti è diventata la culla del nuovo mondo, un vero e proprio Eldorado. L’isola di Tortuga, a nord di Haiti, diventa il rifugio per corsari e pirati provenienti da Olanda, Regno Unito e Francia. Nella seconda metà del Seicento decidono poi di allearsi in un’associazione, chiamata La Filibusta, per dare guerra agli Spagnoli nel golfo del Messico e depredare così immense fortune, dando vita a veri e propri miti. Leggende che arrivano fino alla spedizione del conte di Cumberland a Porto Rico, l’ultima grande spedizione di corsari, per poi guadagnare l’eternità…
Alfred Sternbeck è stato un autore tedesco di letteratura d’avventura e di saggistica epica. Ha svolto vari incarichi all’interno di numerose università tedesche, sempre come cultore della materia. Quando non si trovava in qualche biblioteca, chino sui libri, probabilmente solcava qualche oceano e proprio da questa sua passione per il mare è nato il volume Storia dei filbustieri. Un volume che si discosta dai normali canoni del saggio storico (forse un po’ troppo) e raggiunge i confini del romanzo di avventura alla Salgari e dell’epica classica. D’altra parte l’argomento favorisce questo tipo di divagazioni. Tra le pagine quasi si avverte l’odore di sudore e sangue di vecchi lupi di mare che affrontarono ogni tenzone e ogni tempesta come se fosse l’ultima. Sono narrate le gesta di autentiche leggende del mare come Francesco Nau detto l’Olonese, Henry Morgan o ancora il capitano Kidd, che fecero del famigerato Jolly Roger il loro vessillo. La narrazione si svolge per capitoli in ordine cronologico, con grande attenzione anche al contesto socio-politico del tempo. Il tutto tratto da fonti di prima mano, come ad esempio il diario del medico pirata Exquemelin che seguì Morgan fino ai suoi ultimi giorni, o quello del corsaro Basil Ringrose. La prosa è costellata da tantissimi nomi, sia di persone che di luoghi, molto difficili da ricordare tutti. Ottime invece le ricche spiegazioni sulle simbologie piratesche.