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Storia della criminologia e dei metodi investigativi

Storia della criminologia e dei metodi investigativi

Va da sé che per parlare della criminologia e della sua storia bisogna necessariamente partire dalla definizione di crimine, ed è infatti da questo che parte Massimo Centini, cattedra di Antropologia Culturale all’Università Popolare di Torino, saggista e collaboratore di “Avvenire”, “L’Eco di Bergamo”, “La Stampa”, Radio Rai. Il concetto, la definizione di crimine oggi è abbastanza condivisa e immediata, ma non è sempre stato così. Perché vi sia reato, quindi un atto criminale, deve esserci una legge che stabilisce quali siano le regole da non infrangere e ovviamente queste ultime sono da sempre legate a quelle che sono le tradizioni e la cultura dei vari Paesi, ancora oggi profondamente diverse tra loro. Stabilito questo, l’autore procede con un excursus nei secoli passati riassumendo l’evoluzione e le basi su cui si sono costruite le varie raccolte di norme che sono poi diventate leggi vere e proprie. L’attenzione viene poi posta sulla differenza nella terminologia, anche quella di uso comune, che anche grazie alla spettacolarizzazione - intesa come film, telefilm e simili che hanno ingenerato nei non addetti ai lavori una certa confusione - non è chiarissima a tutti. La differenza fra criminologia e criminalistica è infatti piuttosto marcata e sostanziale. La criminologia è secondo la definizione coniata nel 1885 da Raffaele Garofalo “la scienza che ha per oggetto lo studio della delinquenza”, il che implica come è facile intuire tutta una serie di approcci, da quello puramente giuridico a quello sociologico, clinico eccetera. La criminalistica invece è intesa come disciplina che studia “i metodi e l’accertamento del reato e la scoperta del suo autore”, che avviene avvalendosi di diversi apparati tecnico scientifici...

Centini è docente di antropologia, che essendo lo studio dell’essere umano a partire dalla morfologia per poi estendersi ai suoi comportamenti, si può definire la scienza antesignana della criminologia. Ha scritto numerosi saggi sull’argomento e soprattutto sulla storia degli argomenti inerenti. La piacevolezza di questa lettura dipende sicuramente da quanto interesse animi chi la approccia, ciononostante è sicuramente affascinante, anche solo per chi voglia allontanarsi dagli stereotipi proposti da narrativa e televisione. Il linguaggio - per quanto scorrevole - è comunque, almeno in certi punti, molto tecnico e può diventare difficoltoso da seguire nonché generare in chi non sia avvezzo all’utilizzo di una terminologia specifica qualche confusione. Partendo però dal presupposto che non si tratta di un romanzo ma di un saggio e quindi una lettura scelta appositamente, è assolutamente piacevole per chiunque, e come dimostrano le decine di programmi televisivi e il successo dei romanzi di genere l’interesse per l’argomento è alto. Il libro comunque va oltre quanto scritto sopra, l’autore non si limita a raccontare come e perché questa scienza è nata e si è evoluta ma entra nel merito con spiegazioni tecniche che abbracciano un po’ tutte le discipline collegate, si parla quindi di balistica, di medicina legale, arrivando anche a dedicare qualche pagina a quella che definisce “deriva paranormale”, l’aiuto vero o falso che in alcuni casi dei “sensitivi” hanno dato alle indagini di polizia. Ricchissima la bibliografia a cui fa riferimento Centini, dando ulteriori input al lettore, con lo sguardo sempre attento a tutto quello che la sociologia può in qualche modo spiegare. Una lettura impegnativa ma decisamente interessante.