
Mentre “a Faha tutti hanno una storia”, Ruth Swain disegna un ritratto di sé proiettandosi nella storia del padre, che non c’è più. E così, costretta a letto, e rinunciando a metter d’accordo tutti “gli Swain e la Normalità”, guardando con interesse al diciannovesimo secolo, Ruthie si rivolge ad ogni “Caro Lettore” amante dei libri. Siamo in Irlanda, nella mansarda sotto la pioggia della figlia di un poeta, mentre la giovinetta scava fra i secoli di Swain. È una divoratrice di Dickens, espressiva e fantasiosa, che si isola in uno spazio di assoluta libertà, proprio su per le scale, dove emerge sempre più enorme una certa collezione di libri in cui rifugiarsi, come in un abbraccio paterno che sa “di fumo e pioggia”...