
Inizio anni 2000, metà agosto. Una ragazza arriva in California, a Berkeley. Non conosce nessuno, è lì per studiare. Per il momento alloggia in un appartamento ricavato da un negozio dismesso di Claremont Avenue, a casa di amici di amici. Ogni mattina, la ragazza si alza e si dirige verso Telegraph Avenue, dove prende l’autobus per andare all’università e dove legge con attenzione tutti gli annunci immobiliari… Torino. La donna ha prenotato un appartamento online. Arrivata, lo trova incredibilmente identico a quello visto nelle foto. L’appartamento si trova in via Barbaroux, lei è lì perché quella sera finalmente incontrerà lo scrittore del quale sta traducendo il libro, che non risponde mai alle mail che gli manda… Firenze, sera. L’uomo è alla stazione, all’interno della libreria Feltrinelli. Ha notato una donna, indossa occhiali da sole e un tailleur grigio. L’uomo vive a Roma, dove insegna all’università, ma è originario della Toscana e ogni fine settimana torna a trovare i suoi genitori. E poi gli piace il treno: nonostante il chiasso, i tremolii, le luci fioche, riesce a concentrarsi e a lavorare senza tregua. Ora è diretto verso la capitale, e vede la donna venire verso di lui…
Stiliana Milkova, originaria della Bulgaria, insegna al College di Oberlin, Ohio (fu la prima istituzione americana di istruzione superiore ad ammettere studenti e studentesse di colore). Le materie da lei insegnate sono letteratura comparata, diversi corsi sulle arti visuali, sulla traduzione letteraria e sulla letteratura italiana contemporanea. Vale la pena solamente sottolineare, in merito a questi ultimi due insegnamenti, sia che la Stilkova ha tradotto Calvino, Baricco, Tabucchi e molti altri autori, sia che è stata la prima a scrivere un libro accademico in inglese su Elena Ferrante (Elena Ferrante as World Literature). Tutte queste anime della Milkova si armonizzano perfettamente in Storia delle prime volte, una raccolta di dieci racconti che è corretto definire né dipendenti né indipendenti l’uno dall’altro. Al loro interno convivono pacificamente il mondo accademico e quello letterario: la maggior parte dei personaggi vengono infatti da questi due pianeti, che si intersecano tra di loro. Numerosi sono poi i rimandi agli autori ben conosciuti dalla Milkova. I racconti sono molto brevi, ben costruiti e soprattutto pieni di spunti di riflessione che si possono definire contemporanei: la nostalgia, la migrazione, la ricerca, il ritrovamento e la concezione di se stessi in un territorio straniero, il senso di smarrimento che si prova lasciando ciò che si conosce. Non va infatti dimenticato che Storia delle prime volte è stato infatti scritto e pensato in italiano da un’autrice bulgara che vive negli Stati Uniti.