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Storia delle SS - Gli squadroni del male

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Le SS erano il braccio armato del Partito Nazista. Si arriva alla loro costituzione dopo una serie di evoluzioni e trasformazioni e per volere diretto di Hitler, che - non sentendosi più al sicuro sotto la protezione delle SA, poste sotto il comando diretto di Röhm che poteva schierargliele contro in ogni momento - costituisce quello che lui stesso definisce “Truppa d’assalto Adolf Hitler”, uomini duri pronti ad intervenire quando le circostanze si fanno dure. Si fregiavano del Totenkopf, il simbolo della testa di morto, e vestivano una camicia color marrone-cachi con la svastica sul braccio sinistro. Nascono come reparto paramilitare per un’esigenza personale di Hitler, quindi, e solo a lui rispondono. Il loro compito era garantire sicurezza al Führer quando teneva i suoi incandescenti comizi nelle birrerie, ma anche intimidire con la violenza gli avversari politici. Per entrare nel corpo bisognava aver compiuto diciotto anni. Ne facevano parte giovani come Horst Mauersberger, giovane proveniente da Weimar con in tasca sempre una copia del Faust di Goethe. Ed è proprio questo l’aspetto più agghiacciante; ovvero che la maggior parte dei membri che costituivano la più spietata macchina di morte che il mondo avesse mai visto erano in realtà comunissimi uomini che se non ci fosse stata la guerra sarebbero stati con ogni probabilità dei contabili, degli avvocati dei commercianti, padri di famiglia. Altro aspetto che lascia interdetti è che nel corpo non fossero presenti solo tedeschi ma anche olandesi, belgi, italiani, lettoni ed addirittura musulmani. Le SS rispondevano direttamente a Hitler o a Himmler. Era un’organizzazione costruita sulla complicità stretta tra i membri che vi partecipavano. Erano tutti complici dei crimini che commettevano anche quando non ne erano responsabili direttamente…

Nigel Cawthorne è scrittore e giornalista freelance britannico. Ha collaborato con importanti testate giornalistiche quali “Guardian”, “Daily Mirror” e “New York Tribune”, per citarne soltanto alcune. Come scrittore ha pubblicato decine di opere spaziando su argomenti che vanno dai pirati alla vita intima tra sesso e musica dei grandi compositori, dalla vita sessuale dei presidenti degli Stati Uniti a quella dei dittatori partendo da Napoleone, dalle bizzarre leggi della vecchia Inghilterra a fatti di cronaca come l’agghiacciante storia di Josef Fritzl o la vera storia del matematico Alan Turing. In questo lavoro - che fa parte di una collana curata da Paolo Mieli, La storia, le storie - l’autore percorre la storia del Corpo delle SS: come sono nate, quali caratteristiche avevano, i loro simboli e l’abbigliamento, come si sono trasformate nel tempo. Il saggio è corredato da foto di archivio veramente interessanti. Va sottolineata, però, la mancanza di una bibliografia in appendice che possa supportare il lettore curioso che voglia approfondire l’argomento. Nel testo sono inserite delle schede informative e riassuntive sugli argomenti citati per dare al lettore un supporto nella comprensione del periodo o dei personaggi come, per esempio, sulla vita di Hitler o sulla Prima Guerra Mondiale. Se da una parte possono aiutare, dall’altra sono troppo schematiche e frettolose e per giunta con alcune imprecisioni su date e numeri. Ne risulta un lavoro abbastanza superficiale che può interessare se si vuole avere una prima conoscenza generica del tema, ma che è del tutto insufficiente per approfondite ricerche.