
Dall’antichità ai tempi moderni, l’uomo sa di non sapere una sola cosa: il segreto della mutevolezza dell’anima nella sua forma e nella sua natura. Essa subisce trasfigurazioni, viaggia di stazione in stazione secondo orari che non seguono alcuna logica, sembra scomparire sotto la coltre scura delle brutalità umane e viene sospinta senza tregua dallo scirocco che soffia dall’invisibile fine della nostra scalata. Sono ossessioni, tormenti e angosce quelle suscitate da tanto mistero. In continua attesa di una risposta, più che nella sua ricerca, l’uomo si affida alla logica, alla religione, alla perdizione pur di avvicinarsi alla comprensione. Tuttavia, l’Universo e il Tutto hanno altri piani. Sanno bene che l’umanità non può scappare dalla sua condizione di fragilità rispetto all’ignoto. La ribellione rispetto alla nostra stessa natura è un vortice di dolore che porta alla pazzia, al suicido, al terrore di vivere un altro giorno nella realtà che sembra volerci mettere costantemente alla prova. L’accettazione è la sola via per giungere, nel momento della morte e della resa finale, alla consapevolezza del nostro ruolo rispetto ad una ben più elevata Storia. Nulla ci vieta di fare dei nostri tormenti spirituali oggetto d’arte, dando vita ad opere tanto vere quanto macabre. Poesia, pittura, musica sono prova della prostrazione di fronte allo sconosciuto: non possiamo rappresentare ciò che sappiamo di non sapere, ma abbiamo il potere di dare un nostro personale volto alla paura che questo ci suscita...
Mauro Germani, dopo essersi dedicato a diverse declinazioni narrative quali saggi, come Giorgio Gaber. Il teatro del pensiero e Solitudini, ossessioni e mistero di Dino Buzzati, aforismi, raccolti in L’attesa e L’ignoto, ci dona la sua espressione nella narrativa breve con Storie di un’altra storia. Venticinque brevi racconti tormentati che indagano i turbamenti umani senza aver la minima intenzione di darvi una spiegazione. Semplicemente, come la realtà, essi sono ciò che sono. Disilluderci è forse l’obiettivo primario di Mauro Germani: siamo brevi, fragili e nullatenenti. Tutto ciò che ci rende grandi, è la consapevolezza di appartenere ad un disegno che non conosceremo fino a che non avremmo compiuto il nostro destino. Significati che scindono dalle religioni e dalle credenze: semplicemente non conosciamo. Le poche pagine e la scrittura diretta non rendono questo libro adatto ad essere letto in breve: è necessario prendersi il proprio tempo e concentrare la propria attenzione per cogliere le sfumature di ogni racconto e crearne un’unica storia. Le condizioni narrate da Germani altro non sono che le paure ed i dubbi di ogni essere umano: simili dall’inizio dei tempi e che rendono le storie di ognuno di noi parte di un’unica altra storia. Toccante, ammaliante e disturbante per via della sua acuta verità. Quasi proviamo antipatia per l’autore che entra nell’intimo dei nostri turbamenti, ma il sollievo che provoca il sapere di non essere soli davanti ad essi è decisamente prevalente.