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Storie per voce quieta

Storie per voce quieta
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Siba, Maloi e Chinarra vivono tutti e tre insieme in una casa che potrebbe essere quella di marzapane o quella dei sette nani o fate voi, purché sia una casetta carina, in mezzo al verde, piena di stranezze e di altrettanto bislacchi personaggi che vi entrano e vi escono. La gatta di Parquediz viene da lontano a trovarli, tanto spesso che le hanno destinato un cuscino verde; tanto spesso che quando sparisce e dicono loro essere morta, compiono un incantesimo per farla tornare in vita. Solo più scura di colore e più libera. Siba, Maloi e Chinarra hanno doti spiccate a risolvere i problemi, a cavare le spose d’impaccio ad un passo dall’altare, a liberarsi da spasimanti insistenti trasformandosi in serpenti giganti, ad intrattenere donne paffutelle a bordo di una mongolfiera tentando di farle innamorare con frasi pescate da tutta la letteratura del mondo. Soprattutto, hanno doti spiccate a divertirsi e vivere in equilibrio. Siba dipinge, pratica una forma contorta di yoga e ricama uccelli del paradiso intessuti dei suoi capelli, Chinarra scrive la biografia del celebre danzatore Bur Manchinov, Maloi ama raccontare storie ed è un matematico meditabondo sempre immerso nei suoi calcoli quando non va a caccia di fungi. Viaggiano per raggiungere il mare bevendo birra e vinello freschi durante il tragitto, tirano amabili scherzi, buttano giù costruzioni che dividono a metà la vista della luna, sciolgono incantesimi e fanno magie con intrugli e riti strani. Raccontano sogni in cui si intrecciano le loro storie personali sottoforma di pesciolini, perdono il sonno e si inventano mille modi per riacciuffarlo. Ognuno di loro sa qual’è il proprio posto nella famiglia e difende l’altro con l’arguzia e la leggerezza, come quella volta che monsignor Ricelliò e l’ufficiale delle Sacre Cause, conte Pedro Mac-Tablan del Puerto bussano a casa loro per requisire Maloi, reo di aver fatto una promessa, nell’infanzia: quella di entrare nell’Ordine dei Perpetranti…

Storie per voce quieta è un’opera capace di mettere pace dentro un’anima turbolenta perché Piumini ha doti affabulatorie senza eguali capaci di distendere il muscolo più ostinato e perché quello che racconta è pervaso da una delicatezza e da una dolcezza così telluriche che non si può fare a meno di sorridere, commuoversi. Partecipare. Storie che scuotono la nostra indifferenza, il nostro esserci convinti che ci sono cose da grandi e cose da piccoli. Innesca un piacevole cortocircuito: porta un adulto a leggere favole. Favole per adulti, le chiamano. E sebbene questo sia considerato un romanzo, ognuna delle 29 storie che lo compongono ha una vita propria, è concepita come un frammento di vita a se stante, una piccola parte che contribuisce all’equilibrio del tutto. Forse non è frutto del caso. Siba, Maloi e Chinarra si comportano esattamente alla stessa maniera. Sì, perché le loro storie ci raccontano di come sia possibile una convivenza nella diversità, nel rispetto per il creato, nel piacere dell’interazione, nella cura per la bellezza e la gentilezza, nella capacità di divertirsi senza artifici. Sembra quasi il prototipo di una vita ideale antichissima o lontana dal potersi realizzare, dominio di pochi velleitari visionari che si ostinano a voltarsi dall’altra parte mentre il mondo cambia. Eppure tutto questo ha la peculiarità del sogno e dell’idealismo che tengono viva quell’utopia di cui parlava Eduardo Galeano. Pur nella diversità individuale, i tre riescono a raggiungere un equilibrio così profondo che tutto l’universo vi è incluso. C’è così tanta armonia da far sembrare facili e risolvibili tutti i problemi, avventurosi e divertenti tutti gli incontri. Anche le perdite hanno un sapore meno amaro. Storie per voce quieta è un titolo suggestivo. Per contrasto rimanda ad un modo di relazionarsi chiassoso ed eccessivo, che ha perso il senso della misura. Rimanda subito ai talk-show/pollai in cui ci si parla addosso senza capirsi e senza ascoltarsi. Rimanda a quello che come esseri umani rischiamo di perdere: la pacatezza, il silenzio, la lungimiranza, la capacità di intavolare relazioni pacifiche e di qualità senza la presunzione della ragione. Piumini ci regala un ampio spazio di serenità, invece, una voce soffusa e così sottile da rendere tutto etereo e puro. Senza macchia, come è proprio dell’innocenza. Ed è esattamente l’innocenza, accompagnata da un sottofondo imperturbabile di bontà, che mette li insieme in un crocevia di fantasia, di fervore, di allegria e un pizzico di malizia mai sopra le righe, mai sguaiata. Il loro modo di stare sulla terra è totalmente votato ad un profondo rispetto per l’intero creato nella sua più alta accezione spirituale. Alberi e piante, animali ed esseri umani. Persino i sogni. Ogni elemento che compone il mondo - dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo - ha una dignità che esige di essere considerata e Siba, Maloi e Chinarra hanno l’impronta leggera e la grazia per comprenderlo; hanno la leggiadria di chi attraversa l’universo senza perturbarlo, senza fargli male. Nella loro umana compassione, la nostra altissima miseria: una lunga lista di quello che stiamo perdendo, al principio della quale ci sono la gentilezza e la cura per la bellezza, due elementi imprescindibili perché un essere umano non si accechi nella propria volgare banalità. Tutto in Storie per voce quieta emana gentilezza e bellezza. Gentilezza per l’alterità e bellezza dell’alterità.